“IL GUINZAGLIO”

“IL GUINZAGLIO”
Racconto di fantasia Sado Maso

Era una spledida giornata di metà luglio ore 10:30 mi trovavo nel garage di
una coppia di Padroni
Io schiavo fui cottatato da loro per un trattamento educativo, la Padrona mora,
con i seni prorompenti e bellissimi piedi le sembrava la più severa e autoritaria
dei due,il Padrone parla a bassa voce ma con molta autorita mi disse di spogliarmi.

Rimasi totalmente nudo ,depilato e rasato a dovere ,mi venne messo un collare
per cani con attaccato un guinzzaglio di catena ,un cappuccio di lattice nero con
le aperture di bocca e occhi,un paio di sandali con il tacco e subito la Padrona
mi dipinse le labbra e con sorridente disprezzo disse:lurido verme
schifoso inginocchiati alla Padrona,il Padrone replicò :lurida cagna abbasati,e mi
conlpì tre volte con la cinghia che aveva in mano.

La padrona raccolse la cima del guinzzaglio e strattonandomi, mi diresse verso il
retro della loro macchina ,io camminado a quatro zampe vedevo solo le ruote
del'auto e i sandali di lei. il Padrone aprì la bauliera de Sub e mi fecero entrare
in una gabbia in metallo per cani ,la Padrona legò il guinzzaglio all'interno
della gabbia e escamando oh ! mi sono scordata una cosa si girò di schiena,prese
un grosso plug con coda e lo me lo mise dentro l'ano,mi prese la testa con le mani
e come per darmi un bacio e mi sputò ripetutamente in bocca e in faccia.

Ella sorridendo chiuse la gabbia con un lucchetto e la bauliera con forza tanto
che lo spostamento d'aria mi tappò le orecchie.
Il Padrone apri la saracinesca del garage, accese la macchina portò fuori l'auto e
fece monate lei a suo fianco.
Non sapevo dove mi avrebbero portato, ma dalla vergogna di essere visto da
altre macchine,durante il tragitto,stavo raccolto e basso,la strada non proprio
liscia,faceva sbattere la catena del guinzzaglio contro la gabbia e il rumore
scosse i delicati nervi della padrona, che subito andarono in escadescenza
dicendomi:schifosissimo verme rompi palle vuoi smetterla con quella catena,
o vuoi che fermi la macchina e ti verghi davanti a tutti? pensi che non si capace?
risposi: mi scusi signora padrona non sentira più il rumore! bene ! rispose vediamo!.

Presi con le mani la catena ,la tirai a me per non farla sbattere, erano passati
forsse 20 minuti dalla partenza e l'auto,etrando dentro una strada sterrata continuava
a scuotere ,vedevo dal retro un pò di polvere e facevo fatica a stare fermo,tanto
che la catena di tanto in tanto continuava a sbattere.
la Padrona bisbigliò delle parole nel l'orecchio di lui e ad un tratto la maccina si
fermò,lei scese di corsa aprì la bauliera ,la gabbia prese il guinzzaglio e disse:
io le cose le dico una volta sola ! poi divento cattiva!, mi fece scendere a quatro
zampe mi portò vicino al primo albero ,e mi legò con il guinzzaglio ad esso.

Io tremavo dalla paura di essere visto ma meno male eravamo in una strada sterrata
coperta da alberi,lei tornò con dei rami raccolti sul momento e con crudele forza
mi fustigò sul culo. I rami li sentivo erano verdi e non resistevo al dolore,
chidendole pieta di smetterla si rivose dicendomi:Stai zitta cagnia rogniosa,
lurido verme!. Nel frattempo si sentì uno scampanellio strano ,da una vietta
interna un piccolo gregge di pecore stava arrivado,ma la mia paura era che
il pastore mi vedesse così,la padrona mi porto alla macchina, ma nell istante
il pastore sopraggiunse vide il contesto fece finta di niente,e continuò il
suo cammino,mi rinchiuse senza tanta fretta nella gabbia chiuse la bauliera
e la macchina ripartì.

Mi sentivo veramente umiliato,e loro continuavano a deridermi dicedomi:non ti
preoccupare ti avrà scambiato di sicuro per una cagna!ahahhahah, o una pecora
particolare siiiii ! ahahah oppure per uno lurido schiavetto disobbediente!
La macchna svoltò a destra in una salita alla fine della quale si scorgeva un
vecchio casolare.
Finalmente la macchina si fermò ,sciesero ambe due e mi fecero scendere
sempre a quatro zampe mi portarono all'interno di un locale del casolare, era una
vecchio ovile ,dove all'interno erano ammuchiate ai lati diverse cose,materassi
una vecchia ruota una seggiola da uffico con braccioli mal ridotta,e balle di fieno
un vecchio trattore e su un lato una fontanella.

La padrona si levò le scarpe e a piedi nudi,mi legò i polsi alle caviglie
con una vecchia corda,poi prese una verga e finì quello che aveva iniziato
ad ogni colpo mi ripeteva:lurida cagna ,lurido verme,pensavi che mi fossi
scordata? rispondi! e io tra un gemito di dolore :no no no padrona basta basta!
lei si fermò per un attimo e mi disse:forse non ci siamo capiti basta quà dentro
lo diciamo solo noi!,prese una serie di rami con foglie,e inizzio a accarezzare
la pelle del sedere e il pene con il glande scoperto fustigarmi leggermente.

Erano ortiche una sensazione di tanti spilli ,bruciore e prurito iniziai a
muovermi e mi accasciai da un lato a terra chidendo: pietà pietà signora padrona!
lei venne davanti al mio viso e disse:ripuliscimi i piedi lurido zerbino forza!
i piedi erano polverosi e ripulirli era un impresa ,ma facevo del mio meglio
e in fretta, ma lei continuava a rimetterli a terra risporcadoli era inpossibile
ma cotinuavo.
il padrone mi slegò le mani, mi tirò su per la testa rimasi in ginoccihio
ad un tratto lei si chinò veso di me e iniziò a schiaffeggiarmi con alternanza
la faccia e il glande ripetendomi:non sei capace nemmeno di pulirmi i piedi rispodi
lurrida cagna! si! si! padrona rispsosi! non è vero verme schifoso!disse,
continuandomi a shiaffeggiare sempre più forte ,rispsosi no no Padrona ! e allora
a cosa serve verme la tu lurida ligua?…forse lo sò rispose!.

Il Padrone mi fece alzare e con una lunga corda mi legò i polsi e facedola passare
al disopra di una vecchia trave mi issò fino a stare in punta di piedi!,prese
una lunga frusta e inizio a rittimo ,chiedendomi di contarle, a frustarmi
il dolore era forte e a stento riuscivo a contare!il Padrone chise a lei
quante me ne doveva dare!disse che forse una cinquantina sarebbero bastate!
Implorai pietà ero alla dodicesima e urlavo schifosamente! la padrona mi ordinò di
fare piano se no sarebbero state di più!.

La Padrona che stava vicino alla grande porta del casolare, si accorse che forse
qualcuno stava spiando, e riferendo al padrone lui si fermò! per me fù un sospiro
di solievo,lui andò fuori e sentii che parlava ma non capii nulla,ero esausto,
nel frattempo la padrona prese i suoi sandali fece per rimetterli, ma mi guardò
ne prese uno e portandomelo alla bocca schiaffeggiandomici disse! stai zitta lurida
serva ripuliscimi le scarpe! Agitavo la lingua per ripulire ,mentre mi
strusciava le suola sulla bocca, no così verme schifoso mi disse!.

il Padrone ne frattempo la richiama fuori e dopo poco rientrano tutti e tre
la padrona si rivolse a me dicendomi: ti presentiamo una persona lurida cagna
in calore,lui ti conosche sai chi è ?! no padrona! risposi,è il pastore che abbiamo
incontrato disse lei,io mi vegonavo e abbasavo lo sguardo,e continuò:
sai cosa fanno i pastori a volte con le pecore? non rispsosi ! te ne accorgerai
disse. venni slegato e legato alla seggiola da uffico con la faccia verso
lo schienale e le coscie aperte legate ai braccioli, la seggiola anche se vecchia
avendo le ruote poteva, anche se in malo modo scorrere sul pavimento.

Dopo aver fatto provare al pastore qualche vergata sul mi culo sfilò il plug
tiradomelo dalla coda e iniziò a pomparmelo con il suo cazzo ,facendo scorrere
la sedia avanti e indietro,il padrone mi infilo il suo cazzo nella gola mentre il
pastore continuava a pomparmi sempre di più ,la sedia faceva un rumore infernale
per un momento pensavo che si rompesse! ma ad un tratto sento uno schizzo caldo
nella mia gola ,il Padrone stava venendo e non potevo fare altro che ingoiarlo
in parte,ad un certo punto il pastore mi disse:stò godendo lurida troia slabbrata!
sfilò il suo cazzo e prontamente lo mise infondo alla mia gola, mi riempì la bocca
del suo caldo latte.

Dopo qualche minuto iniziarono a turno a innondarmi della
loro orina, compresa la Padrona che salendo su vecchio trattore mi bagnò col
suo caldo liquido.
Dopo ,sempre legato alla seggiola ,mi portarono fuori,vicino all'entrata del
casolare e con una sistola mi ripulirono da per tutto,lasciandomi al sole ad
aschiugare,slegato la Padrona mi rimise adeguatamente all'interno della gabbia
per cani ne bagagliaio posteriore e venni riportato a casa.
Durante tutto il viaggio la Padrona non parlò mai ma tendeva un orecchio verso
di me, ma arrivati a casa disse: Caro lurido verme non hai imarato a ripulirmi
i piedi ma devo dire che la catena del guinzzaglio non fa più rumore !
una cosa alla volta!.

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