Estate 1966 – seconda parte

…………………….. Gli occhi della donna mi scrutavano in maniera quasi maniacale , per un momento ho avuto anche paura del peggio , non seguivo più nemmeno i loro tentativi per farsi capire.

Avevo il cuore in gola e mi sentivo fortemente a disagio.

Quando la donna ha allungato una mano verso di me sono quasi caduto all'indietro per evitarla , ero terrorizzato. Ho solo capito …. pants ….. Come un lampo mi è apparsa una pagina del famoso catalogo Postal Market dove pantaloncini da donna come quelli che indossavo erano descritti come ” hot pants “.

Per un momento ho creduto che la donna si fosse meravigliata del mio abbigliamento femminile poi vedendo il suo braccio ancora teso verso di me , verso i
pantaloncini , ho abbassato lo sguardo e allora mi è caduto il mondo addosso.
Avevo i pantaloncini talmente stretti che i miei testicoli erano usciti su un lato

FINE PRIMA PARTE

SECONDA PARTE

Rosso in volto , con voce bassa , quasi flebile, ho chiesto scusa senza pensare che probabilmente non mi avrebbero capito.

Piegando leggermente le ginocchia e girandomi di schiena ho abbassato i pantaloncini , quel tanto che serviva per allentare la loro pressione sul mio pube , ho sistemato il mio scroto e testicoli nelle mutandine nere da donna che indossavo sotto i corti pantaloncini che poi ho nuovamente sistemato.
Solo dopo ho pensato che girandomi di schiena e abbassando i pantaloncini il mio sedere , fasciato dalle minuscole mutandine nere , lo avevo mostrato ai due sorpresi turisti.

Nuovamente parole di scusa uscirono dalle mia bocca con voce talmente bassa che nemmeno io le ascoltai.

I due tedeschi , sorprendente sorridenti , apparentemente non turbati dal mio inconveniente , riuscirono a farmi capire che chiedevano il permesso di sostare la loro macchina con la roulotte all'interno del nostro terreno lungo la strada. Nessun riferimento a quanto accaduto con i miei pantaloncini.

Era fin troppo evidente che io non ero la ragazza che volevo far credere di essere ma ciò non mi mise disagio , indifferente per quanto accaduto ho fatto un cenno ai due turisti di seguirmi e , pregando di non cadere per colpa dei tacchi alti rendendo ancora più tragica e ridicola la mia situazione , mi sono incamminato verso la strada del mare dove una staccionata di legno , interrotta da un cancello sempre in legno , la divideva dai terreni della mia famiglia.

Camminavo senza curarmi dei due tedeschi che mi seguivano , muovevo il corpo con un andatura ondeggiante per gli alti tacchi , e acquisita sicurezza la mia camminata verso il cancello si è conclusa senza la temuta caduta.
Arrivato in fondo , vicino al cancello , l'ho aperto e mi sono messo al centro della strada dove con un ampio gesto del braccio , accompagnato da una specie di inchino , ho fatto segno ai turisti di passare.

La stretta strada sul mare , e le ridotte dimensioni del cancello , hanno costretto i due turisti a diverse manovre per far entrare auto e roulotte.
Appoggiato alla staccionata seguivo le complesse manovre , senza capire una delle parole che la donna diceva all'uomo alla guida.
Entrata l'auto con la roulotte ho cercato di far capire ai due stranieri come chiudere il cancello , per farlo ho simulato più volte di entrare e uscire ripetendo di chiudere sempre.

I due turisti , visibilmente soddisfatti , dimostrarono di conoscere qualche parola in italiano ripetendo più volte grazie , sempre aggiungendo quel ridicolo ” zignorina” anche se da poco avevano appurato visivamente che ero un ragazzo.

Terminate le manovre per parcheggiare l'auto e roulotte io ero rimasto a guardare da vicino il grande caravan , giravo tutto intorno , curioso della novità.
L'invito a entrare è stato tanto gradito quanto inaspettato.

Il caravan dentro era più arredato di casa mia , divani e letti di ogni dimensione , una cucina moderna con anche due lavandini , tavolo , e tanti armadietti di varie dimensione e forma e , cosa straordinaria , una televisione. Per non dire del gabinetto ( il nostro era fuori della casa ) con una doccia.
Io , nei miei sciocchi indumenti femminili e zoccoli con tacchi alti , ero l'unica cosa fuori posto li dentro.

A un cenno della donna , che mi invitava a sedermi , l'uomo mi ha quasi spinto sul divano , poi la signora ha aperto uno degli armadietti – era un frigo – e ha tolto birre e bibite freschissime.
I due turisti spesso parlavano tra loro nella loro lingua poi uno dei due , quasi sempre la donna , cercava di parlarmi in italiano e solo tanta fantasia mi permetteva di intuire cosa diceva.

Ho capito che mi chiedeva il nome e ho risposto dicendo di chiamarmi Matteo , la donna ha detto …me Olga tu ( ma si riferiva al marito ) Markus e mi sono ritrovato con in mano un enorme bicchiere di birra fredda.
I pantaloncini stretti mi tormentavano , continuamente mi muovevo facendo trasparire il mio fastidio , i due stranieri continuavano a parlare tra loro e io continuavo a guardare la roulotte , mi ero alzato e sfioravo con le mani ogni particolare.

Di tanto in tanto bevevo un sorso della birra fresca mentre con i due stranieri continuavamo a scambiarci tanti sorrisi e lunghi silenzi.

La domanda della coppia mi ha richiamato all'attenzione : dove papà dove mamma ? Tu solo ?
Sono in viaggio , ho risposto , loro sono in città a Cagliari , io solo a casa per tre giorni.
Dopo un'altra conversazione tra loro due , l'uomo questa volta si è rivolto a me e indicando i miei zoccoli con i tacchi alti e accarezzandomi le gambe ha detto …tu molto bello.

Era il primo complimento che ricevevo e ancora oggi non saprei dire se era rivolto alla finta ragazza o al ragazzo.

Non avendo argomenti per parlare con la coppia , ma più che parlare ci capivamo a gesti , ho detto …. ciao io vado via e mi sono mosso verso la porta della roulotte.
La donna , che dopo essersi seduta nel divano del caravan si era tolta il leggero vestito che indossava ed era rimasta in bikini , ma forse erano mutandine e reggiseno , mi ha preso la mano per trattenermi e dopo un brevissimo , e sempre incomprensibile per me , dialogo con l'uomo mi ha chiesto …..tu vieni a mare con noi ?

La domanda mi è parsa naturale , i due appena arrivati forse volevano indicazioni sulla spiaggia mi sono detto , e non ho fatto fatica a dire …si andiamo al mare.

Avevo anche terminata la birra , piacevolissima e fresca come mai avevo bevuta , la testa mi girava leggermente perché non ero abituato a bere.
Usciti dal caravan mi sono posto davanti ai due turisti per fare strada verso la spiaggia , usciti dal cancello non c'erano che poche decine di metri , dopo attraversata la strada , per scendere alla spiaggia.
Passata la strada mi sono tolto gli zoccoli per camminare meglio sulla sabbia e mi sono fermato e girato per aspettare la coppia.

I due erano nudi e mi seguivano.

Ho volutamente aspettato che si avvicinassero di più per guardare da vicino la donna nella sua nudità. Non avevo mai guardato da tanto vicino una donna nuda.

Quando spiavo le coppie in spiaggia ero sempre distante , e quando camminavo se passavo vicino a qualche donna nuda cercavo di non far capire che guardavo.
Ora avevo una donna nuda vicino a me , una donna abbastanza giovane e bella e io mi sentivo ridicolo vestito da donna accanto a lei.

Così ho deciso di togliermi i pantaloncini e la maglietta.
Cercando di non fare trasparire il mio imbarazzo. , prima mi sono tolto la maglietta rimanendo in reggiseno nero – guardando i due stranieri per capire nel loro sguardo se destavo meraviglia o altro – che come ho provato a sganciare sulla schiena le mani più esperte della donna avevano già aperto. Toccava ai pantaloncini stretti ora cadere sulla sabbia e confortato dal gentile gesto della donna che mi aveva sganciato il reggiseno non provavo più l'iniziale imbarazzo nel restare in mutandine femminili davanti ai due estranei.

Anche se i due turisti erano nudi e vicini a me non me la sono sentita di restare anche io nudo , non per timidezza o vergogna , solo per non esporre il mio piccolo pene al confronto con quello grande , a parere mio molto grande , dell'uomo tedesco.

Abbandonati i pantaloncini , maglietta e reggiseno sulla sabbia insieme agli zoccoli , ho fatto una corsa , subito seguito dalla coppia , verso il mare dove mi sono tuffato , quasi come liberazione dal ruolo di falsa ragazza sostenuto fino al momento.

In mare eravamo solo noi tre , nella spiaggia , nonostante si era in piena estate, nessuno.

Non servivano parole , in acqua da prima con timidezza poi con crescente voglia di giocare tutti e tre abbiamo cominciato a spruzzarci e ricorrerci e tutti cercavamo di immergere gli altri.
Il contatto continuo con i corpi nudi dei due turisti mi stava dando sensazioni mai provate , giocando tra noi in acqua le mie mani potevano toccare il corpo nudo della donna , i suoi seni e spesso le gambe …e anche parti del corpo dove non si dovrebbe normalmente toccare ; al pari sentivo sul mio corpo le mani dei due nuovi amici , che fosse la donna o l'uomo a toccarmi erano comunque piacevoli ed eccitanti emozioni.

Il nostro gioco è durato molto , spesso ci trovavamo tanto vicini da sentire i nostri respiri affannati , il mio era ancora più affannato a causa della forte eccitazione , a volte ci siamo trovati abbracciati l'un l'altro per farci scudo da chi dei tre in quel momento ci assaliva , più volte ho sentito i seni della donna a contatto con il mio petto o la mia schiena mentre le nostre bocche , aperte e urlanti , si sfioravano ; altre volte eravamo io e l'uomo a venire in contatto e mai potevo immaginare di provare tanto piacere nel sentire in ogni parte del mio corpo la durezza del suo grande cazzo mentre le mani cercavano di afferarmi.

Era il tramonto e noi tre , ancora in acqua , godevamo della gradevole temperatura del mare e della calda brezza.
I nostri giochi acquatici erano finiti da tempo ma continuavamo a rimane vicini , molto vicini , tanto che percepivo il contatto dei loro corpi , la donna di tanto in tanto mi abbracciava e sorridendo ripeteva il mio nome , Matteo , con il suo strano accento.
Alla luce degli ultimi raggi di sole , con la donna che mi teneva per mano , siamo lentamente usciti dal mare e il suo corpo nudo mi è apparso in tutta la sua bellezza.

L'uomo nuotava veloce verso il largo con bracciate regolari e potenti. Era un ottimo nuotatore.
In spiaggia la donna si è prima seduta poi , senza mai lasciare la mia mano , si è sdraiata trascinandomi accanto a lei.
Io continuavo a spostare il mio sguardo dall'uomo , ormai al largo a molta distanza dalla riva , al corpo nudo della donna che totalmente rilassata continuava a non lasciava la mia mano.

Le gambe allargate della donna lasciavano vedere tua la sua femminile intimità , appena nascosta da una corta e scarsa peluria concentrata esclusivamente al centro del basso pube.

Mai avevo visto da tanto vicino la parte intima di una donna.
Era meravigliosa.
Ma era tutto il corpo della donna a incuriosirmi , quel corpo che complici i giochi in mare avevo più volte toccato , accarezzato e anche abbracciato.

Ero attratto dai seni , che si muovevano accompagnando ogni respiro , sormontati da capezzoli duri , ora eretti , che più volte in acqua avevo sentito a contatto con me.
Mentre continuavo l'esplorazione visiva del corpo nudo della donna , che continuava a giacere a occhi chiusi nella calda sabbia trattenendo sempre la mia mano , improvvisamente l'uomo si è fatto cadere al nostro fianco respirando profondamente e rapidamente per la lunga nuotata.

Io seduto in mezzo alla donna e all'uomo sdraiati , nessuno dei due sembrava curarsi della mia presenza , la donna continuava a tenermi per mano.

Avrei voluto alzarmi per fare asciugare le mutandine ormai piene di sabbia ma non volevo perdere la presa della mano della donna , l'occasione mi è venuta quando lei si è messa seduta e passandomi con il busto davanti si è chinata verso l'uomo per baciarlo sulla bocca , ma anche allora non ha lasciato la mia mano.

Sentivo i seni della donna tra le mie gambe mentre lei continuava a baciare il suo uomo.
Non ci è voluto molto perché il mio piccolo cazzo si eccitasse definitivamente sotto la pressione dei seni duri e nudi , e a niente serviva il leggero tessuto delle mie mutandine da donna per evitare che la donna percepisse il pulsare del mio pene e si accorgesse della mia erezione.
Anzi , come se i miei pensieri fossero stati letti dalla mente della donna , il movimento dei suoi seni aumentava con il suo contorcersi nel baciare l'uomo che ora aveva la mano tra le sue gambe e inequivocabilmente si stava masturbando.

Sentivo il mio pene continuamente accarezzato dai seni della donna e ormai iniziavo a temere di non poter trattenere un orgasmo quando , con uno shitto improvviso , la donna si è sollevata dalla bocca del suo uomo e conseguentemente i suoi seni dal mio pene.
Con un sorriso indescrivibile il viso della donna si è avvicinato al mio , il suo sguardo fisso nei miei occhi e la bocca lievemente aperta e nei contorni e sulle labbra ancora umida di saliva per i lunghi baci , la sua bocca talmente vicina alla mia che sentivo sulle mie labbra i leggeri profumati aliti dei suoi respiri , e con un filo di voce , molto diversa da quella voce che avevo in precedenza ascoltato , ora quasi rauca , la donna mi ha detto ……Matteo , Matteo monello.

Con una spinta la donna mi ha sdraiato sulla sabbia e contemporaneamente ha lasciato la mia mano che stringeva da quando eravamo usciti dal mare , io sdraiato incapace di ogni reazione , le mani della donna impegnate a sfilare le mie mutandine femminili nere che finalmente liberavano da ogni costrizione il mio piccolo cazzo eretto , i suoi seni sul mio petto con i capezzoli che sembravano due sassi tra la nostra pelle , e lentamente la lingua della donna , dopo aver ripetutamente leccato le mie labbra , penetra nella mia bocca e avvia una vorticoso roteare.

La mano che prima stringeva la mia ora afferra e stringe con forza il mio cazzo , piccolo ma duro.
La donna è china su di me , i suoi fianchi sollevati sono afferrati dalle mani dell'uomo , inginocchiato dietro di lei.
Non riesco a vedere altro , la bocca della donna mi spinge sulla sabbia , sento rivoli di saliva calda fuoriuscire dalla mia bocca e colare sulle guance.

Un piccolo grido della donna interrompe il nostro bacio , contemporaneamente il suo corpo inizia a ondeggiare avanti e dietro con sempre maggiore frequenza e quello che sembrava un gridolino isolato ora diventa una suono continuo , non un vero lamento ma qualcosa che esprime insieme gioia , dolore e piacere un suono che fa aumentare la mia eccitazione , un suono che con le nostre bocche unite si trasmette a me.

Parole in una lingua misteriosa escono anche dalla voce dell'uomo , uomo che penso sia la causa dell'ondeggiare della donna che smette di baciarmi alzando la testa e il busto , che in quella posizione fa risaltare i seni perfetti , poi , continuando a emettere quel suono quasi musicale che tanto mi eccita , si china
sul mio ventre e sento immediatamente la bocca , che prima mi baciava , accogliere il mio cazzo tutto all'interno nell'esatto momento che un orgasmo indescrivibile fa vibrare ogni parte del mio corpo scaricando nella mente immagini e sensazioni mai viste e.

provate.

Ora sono io a emettere suoni simili a quelli della donna , che non abbandona con la sua bocca il mio cazzo , che continua con un movimento frenetico a far scorrere tra le sue labbra che lo serrano con forza. Non ci vuole molto perché un nuovo orgasmo mi travolga. Accade quasi nello stesso momento in cui anche l'uomo smette di fare ondeggiare la donna e a voce alta ripete più volte una parola o frase che non capisco.

Travolto dal nuovo orgasmo allungo una mano tra le gambe della donna fino alla vagina , che credevo occupata dal cazzo dell'uomo , ma è libera e completamente bagnata da fluidi che sento scorrere anche nelle gambe della donna , con un estremo sforzo allungo ancora di più il mio braccio e avanzo con la mano di più tra le gambe della tedesca , oltre la vagina , quei pochi centimetri che bastano perché le mie dita tocchino il grosso cazzo dell'uomo ancora duro e tutto infilato nel culo della donna.

FINE SECONDA PARTE.

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