Dominato

Dopo l'emozione del primo incontro bisex, del primo pompino ricevuto da una bocca maschile, del primo pompino fatto, della prima scopata… sentivo il bisogno di sperimentare ancora la mia bisessualità.

In chat ho trovato Franco, 45 enne, che si offre di ospitare persone decise e vogliose. 175×80, maschile, vive vicino a me… lo contatto. Parliamo di cosa ci piace fare, a lui piace essere molto autoritario. Io sono interessato, purchè non si esageri e non si scada nella violenza, che non mi interessa.

Ok, dice lui, vieni da me e chiama il cellulare quando sei in questa strada.

Parto con la solita emozione e voglia/paura di andare. Trovo parcheggio nella strada indicata e lo chiamo, non senza esitare per qualche secondo pensando di tornare indietro. Lui mi dice il numero civico, e che troverò portone e porta di casa aperte, al primo piano.

Sento il suo sguardo sconosciuto su di me mentre cammino verso il portone, entro e salgo le scale, vedo la porta socchiusa e entro in un salotto/ingresso ampio e illuminato solo dalla luce che entra dalla finestra.

– Permesso?-
– Spogliati. –

Chiudo la porta, mi guardo un attimo intorno e intravedo la sua sagoma nella vicina cucina, buia. Mi tolgo la giacca. Poi le scarpe. Il silenzio aumenta la tensione. Via i pantaloni. E' inverno ma per fortuna la casa è riscaldata bene. Via la maglia. Sono in maglietta, mutande e calzini.

– Ancora?-
– Certo. –

Tolgo la maglietta, poi le mutande, infine i calzini.

Sento il freddo del pavimento nei piedi e aspetto, ancora vicino alla porta.

– Mettiti a pecora –
Mi inginocchio e poi mi metto a quattro zampe, girando il sedere verso di lui.

– Fatti un ditalino. –
Mi bagno il medio e comincio a inumidirmi il buchetto, ripeto l'operazione 3-4 volte poi inizio piano piano a sditalinarmi, oscenamente spalancato verso quello sconosciuto.

– Non ti voltare. –
Sento i suoi passi e la tentazione di guardarlo è forte, ma resto fermo, a quattro zampe, ad aspettare.

Sento che si sta bagnando le dita. Poi sento che si inginocchia dietro di me e il suo respiro è sul mio culetto. Mi chiedo se voglia leccarmi ma è un illusione: sputa e sputa di nuovo per bagnarlo. Il suo medio si fa strada dentro di me, con forza. Fa un pò male ma tradisco il dolore solo respirando più profondamente. Spinge il dito fino in fondo, sempre più velocemente. Aggiunge l'indice. Ansimo e mi dimeno.

Mi mette la mia maglia sul viso e mi fa distendere sul freddo pavimento a pancia in giu. Ho il volto di lato ma coperto dalla maglia. Sento la fredda durezza del lattice appoggiata sul buchetto, capisco che mi vuol scopare. Per un attimo me lo immagino, senza volto, che si masturba e si mette il preservativo mentre salgo le scale di casa sua, già sicuro di potermi scopare come e quando vuole. Sa che sono lì per questo.

Il pensiero mi eccita ma è breve perchè subentra il dolore della sua penetrazione. Sento i suoi jeans, non si è nemmeno spogliato. Affonda sempre più in profondità, si fa strada senza alcun riguardo. Mi scappa un piccolo urlo per il dolore, lui con la maglia mi avvolge la bocca.

– Zitto. –
Il dolore muscolare è intenso, non ero ancora ben pronto ma a lui non importa, spinge e arriva in fondo poi inizia a scoparmi.

I jeans mi strusciano addosso e sono quasi fastidiosi, come il suo silenzio e la sua scopata dolorosa ma meccanica, senza emozioni, senza passione. Penso che per lui in quel momento sono come una bambola di gomma nella quale svuotarsi e questo pensiero mi riscalda le guance e mi eccita. Mentre spinge con forza dentro di me, il mio cazzo moscio e le mie palle strusciano sul freddo pavimento. Respiro a fatica attraverso il maglione, ansimo.

– Era questo che volevi? –
– Sì –
– Cosa è che volevi? –
– Farmi scopare –
Si distende su di me completamente, sento anche il suo maglione sulla schiena ora, mentre continua a spingere. Il pavimento è scomodo ma a lui non importa. Lo sento ansimare sul collo, è eccitante. La sua bocca sul collo. In un attimo senti i suoi denti e il dolore mentre morde e succhia per qualche attimo.

– Oh, che fai? –
– Ti ho lasciato il marchio. Sei roba mia. –
– Ma dietro la schiena? –
– Certo, dove solo un uomo che ti scopa può lasciarlo –
Rifletto per un attimo, indeciso sull'andarmene incazzato o rispondere male, ma mi tira su, di nuovo alla pecorina, tenendo il suo cazzo in me. Finalmente mi scopa con passione, perde il ritmo, ansima forte. Finalmente vive quella scopata con un uomo e non con una bambola.

Mi sculaccia. Di nuovo. Ancora più forte. Penso per un attimo ai possibili segni ma so già che comunque dovrò stare ben vestito per diversi giorni, con quel succhiotto dietro il collo. Mi scopa come un invasato ormai, fa male e brucia ma sono troppo preso dal ritmo e dall'ansimare per protestare. Anche lui ansima, sempre di più e all'improvviso gode, lo sento dal movimento che cambia, dal fatto che perde completamente il controllo dei muscoli prima ancora che dalla sua voce.

Non urla ma il tono è decisissimo.

– Sborro! –
– Sì, vieni –
– Godoooooooo! –
I colpi sono sempre più confusi, lo sento affondare fino all'estremo, come se volesse spingermi il suo seme più a fondo possibile. E io lo accolgo, protetto dal profilattico e soddisfatto per il suo godimento, anche se distrutto nelle interiora e in tutto il corpo per il contatto con il pavimento.

Si lascia andare per un attimo sulla mia schiena ansimando fortissimo.

Sento il suo cazzo che si ritrae piano dentro di me e mi dispiace. Si solleva facendolo uscire e lasciandomi solo il dolore della penetrazione a****lesca. Si mette in ginocchio sulla mia schiena, sento che toglie il preservativo e poi sento liquido colare sulla mia schiena, sta strizzando il preservativo che deve essere molto pieno. Sento il suo seme sulla parte bassa della schiena, che si addensa in un laghetto. Le sue mani, grandi e forti, mi massaggiano con quella perversa pozione.

La spande sulla parte bassa della schiena con movimenti decisi, fino all'inizio della fenditura delle chiappe. Anche lì la struscia, avverte forse il mio nervosismo e risale. Lo sento avvicinarsi con le ginocchia al mio viso, toglie la maglia e si sgocciola lo sperma residuo dal suo cazzo ormai moscio al mio viso, alle mie guance. Faccio appena in tempo a vedere il suo cazzo che lascia colare piano quel seme e richiudo gli occhi per proteggerli, un attimo dopo il suo cazzo scivola molliccio sulla mia guancia, sulle mie labbra.

Spinge leggermente ma non lo lascio entrare, allora continua a ripulirsi dove trova pelle pulita: guance, collo, orecchie.

Quando si ferma apro gli occhi e finalmente lo vedo: fisico potente, petto ampio con peli brizzolati, capelli brizzolati corti, spalle larghe, pancetta quanto basta, il cazzo moscio che penzola vicino al mio viso. Strano vedere per la prima volta una persona dal basso, in quella posizione. Tutto sommato è un bell'uomo. Sorride.

– Bravo, ora rivestiti e vai via, tra un'ora torna mia moglie.

Ricontattami quando ne vuoi ancora. -.

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