Così, iniziò con un gioco troppo aud

Sentivo le guance calde, aspettavo il momento di salire sul tassi raggiungerla. Pensavo che ci saremmo riabbracciati,baciati e tutto sarebbe finito. Ma quel solco che avevamo creato cercando la strada della trasgressione si sarebbe mai richiuso? Come aveva potuto farsi trascinare fino a quel punto? Pan sembrava aver scoperto una voglia di esibizionismo che non conoscevo, ed io, come drogato da quella situazione estremamente trasgressiva, non mi ero opposto nel vederla obbligata a spingersi sempre più in basso ed ora, combattuto tra gelosia e eccitazione, ero curioso di vedere fin dove sarebbe stata disposta ad arrivare
Il tassi sembrava non arrivare più.

Come diventava lunga una stessa distanza se percorsa con stati d’animo diversi. Tre ore prima si era vergognata ad uscire con un miniabito ed ora si era prestata ad attraversare la città sola, nuda in balia di un tassista sconosciuto a cui si era offerta lasciandosi accarezzare e baciare credendo che potessi essere io.
Sarei arrivato anch’io all’appuntamento, avrei ripreso il rullino, quel dannato rullino per cui Pan, come le era stato chiesto da Sushimi, aveva accettato di presentarsi a quell’appuntamento completamente nuda.

Già ma il prezzo da pagare?
Pan cameriera sexy nel locale di Sushimi? Non sapevo neppure che esistesse quel locale,ma non potevo pensare che Pan si esibisse seminuda la dentro con il rischio che qualcuno la potesse riconoscere.
Alfredo aveva fatto passare l’idea che un taglio di capelli particolare, un trucco adatto e nessuno l’avrebbe riconosciuta. Finii per pensarlo possibile ed eccitarmi e già me la immaginai pure girare tra i tavoli del locale.

Ad interrompere quei pensieri libidinosi, il tassi che si fermava dinnanzi a me “mi manda Sushimi, è lei che deve salire?”. Salii sull’auto,la destinazione la sapeva lui. Intanto sentivo tra le mai il foglietto di carta che mi aveva passato Alfredo, gli ordini di Sushimi. Eravamo dunque a quel punto? Sushimi chiedeva e Pan gli ubbidiva. Accesi la luce posteriore. Lessi tutto d’un fiato la lettera di Sushimi

“Grazie di averci offerto le grazie di vostra moglie, è stata una deliziosa sorpresa vederla così docile e sottomessa anche alle nostre richieste più spinte.

Al nostro incontro le darò il rullino delle prestazioni di vostra moglie e capirete forse perché fosse così risoluta a volersene disfare senza che neppure voi possiate vederne il contenuto. Lei si vergognava a morte ma ha fatto tutto quello che le abbiamo chiesto, e il ricatto delle foto per lei è diventato l’alibi per essere quello che volevate che fosse una donna di facili costumi, una puttana, la mia puttana. Per spingerla a fare quello che più la degrada basta metterla di fronte a una strada senza uscita.

Dovrà esibirsi nuda nel mio locale perché altrimenti potrei fare girare le sue foto magari su internet, però non ha fatto nulla per impedire che le shittassimo. Se ora stai leggendo questa lettera è perché è salita concia come una sgualdrina su un tassi, ma avrebbe potuto evitarlo venendo via con te. E mentre tu leggi questa lettera lei starà leggendo i miei ordini. Tua moglie deve fare un nuovo servizietto e qualcosa di più che le ho organizzato per dopo.

Il tassista una volta arrivato in una zona periferica piena di puttane le consegnerà una mia lettera dove le avrò indicato cosa fare. Sai abbiamo scoperto che le labbra di tua moglie sono adatte a fare dei bei lavoretti. La strada dove la condurrà è piena di puttane, e voglio che si abitui ad essere quello che voglio che sia ,nuda con quelle volgari calze e reggicalze, sola su un tassi non credo ci siano dubbi, non credi? Se non farà quello che le avrò chiesto il tassista la sbatterà fuori lasciandola sola e saranno problemi suoi a tornarsene a casa visto che tu non ci sarai.

Cosa pensi abbia scelto tua moglie? Ora aspetta il tassi che ti prenderà e ti riaccompagnerà da me. Per quanto tu possa pensare non vi voglio imporre nulla dopo questa sera vi lascerò liberi di scegliere il vostro destino anche se immagino cosa tu voglia da lei e cosa lei non sarà più in grado di rifiutare e la prossima volta sarà ancora più umiliante per una signora per bene come vostra moglie. ”

Ero senza parole.

Non poteva essere vero. Pan, la mia Pan nuda nelle mani di un tassista sconosciuto pronta a succhiare il suo sesso. Sushimi che mi rendeva il rullino delle foto,non chiedeva nulla a Pan e si aspettava che io fossi tanto folle da ripetere quell’esperienza in un altro momento. Ma non ebbi neppure il tempo di decidere cosa fosse meglio fare. Il tassi si fermò, scesi e mi trovai faccia a faccia con un giapponese che riconobbi essere uno della tavolata di Sushimi; con un riso, quasi una smorfia teatrale, mi chiese se mi fosse piaciuta la serata.

La mia ansia di rivedere Pan cresceva rapidamente. Il giapponese senza scomporsi mi chiese di stare ai patti “avete lasciato carta bianca ad Alfred perchè potesse trasformare vostra moglie in una perfetta cameriera sexy prima di lasciarla a completa disposizione del signor Sushimi,almeno per questa sera e vostra moglie si è adattata bene alla parte”.
Quello che ormai sembrava non essere più un gioco pilotato da noi, iniziava ad infastidirmi. “Mia moglie è qui solo per riavere il rullino di foto e ritornare a casa”
Lo guardai ancora più cupo, la mia altezza lo sovrastava, i neon e le ombre trasformavano la sua pelle tanto da farlo sembrare un fumetto un po’ datato.

Eppure il gioco lo conduceva ancora lui “Credetemi , io ho avuto il piacere di provare le abilità di vostra moglie con la lingua e non credo che si sia lasciata trattare come una puttana per tutta la sera solo per riavere le foto, le è piaciuto. Questa sera le si è aperto un mondo che neanche immaginava e che ha deciso di esplorare fino infondo. ”
Cosa voleva darmi a intendere? Cosa era successo?
“non la conoscete” e con aria che avrebbe voluto sembrare decisa gli dissi di ricondurmi da lei.

“voi la conoscete veramente? Avete visto solo l’inizio di una trasformazione che era dentro in lei e non sapevate cogliere. ”
Feci un cenno deciso con la testa ,non avrei aspettato un minuto di più per andarcene.
”Non la volevate trasformare nella vostra puttana? lei non aspetta altro; Alfred ed il signor Sushimi non hanno fatto altro che realizzare i vostri desideri”
Avevano organizzato tutto in perfetto accordo. Non potevo che dar loro ragione e se eravamo li non era solo per decidere se continuare ma anche perchè avevamo cominciato un gioco troppo audace che, ormai, sembrava sfuggirci di mano.

“Adesso potrai vedere fin dove tua moglie – aveva preso a darmi del tu – è disposta ad arrivare? Io devo solo portarti da lei. Seguimi e dopo deciderai con tua moglie cosa fare. Il signor Sushimi ti chiede solo di restare passivamente a guardare fino a quando te lo dirò,d’accordo?”
Annuii e salii sulla sua auto.

Riprendemmo la strada dirigendoci verso la periferia. Un vialone dove sul marciapiede sotto ogni lampione c’era una battona.

Fermò l’auto. Qualche decina di metri più in la, dall’altra parte della strada dal lato opposto al marciapiede battuto dalla puttane, un’auto di grossa cilindrata ferma con una puttana affacciata al finestrino. La donna alta, con una minigonna vertiginosa le tette sporgenti, sembrava discutere con gli occupanti dell’auto.
Chiesi spiegazioni. Il giapponese mi disse solo che l’auto era quella di Sushimi che era li per aspettare mia moglie.
La prostituta lasciò l’auto mettendo qualcosa nella borsa, pensai il compenso per una marchetta, attraversò la strada e si rimise in mostra vicino ad una tanica trasformata nel classico falò che illuminava l’angolo,parlottando con l’altra ,una mulatta, almeno mi sembrò, ancora più vistosa di lei che non indossava la gonna ma solo un tanga e delle autoreggenti.

Niente di strano ,ma di Pan nessuna traccia. La pensavo nelle mani del vecchio tassista piegata sul suo sesso in una pratica che mi aveva concesso solo di rado e che il giapponese mi aveva dato d’intendere sapesse fare molto bene. Poi un tassi passò davanti a noi e accostò in uno spiazzo più avanti davanti ad una cabina telefonica, poco lontano dalle due prostitute che passeggiavano vicino al falò. Strano che nonostante un’auto fosse ferma poco distante le due non si fossero mosse.

Solo dopo avrei capito che Sushimi aveva pagato la puttana per alcuni servizi.
Dall’auto ferma,illuminata dal falò e dal neon del lampione, si aprì la portiera del passeggero. Non sembrava succedere altro. Poi comparvero due gambe fasciate da calze nere,pensai forse un’altra puttana che sbarcava l’ultimo cliente. Strano ancora che il passeggero seduto appoggiò i piedi per terra come se fosse indeciso se scendere o restarsene in auto. Poi la scoperta eccitante nel degrado che si mostrò in tutta la sua evidenza, il passeggero scese, era Pan completamente nuda, e correndo, nella volgarità della sua tenuta, girò intorno al tassi offrendoci il suo culo e finì per ripararsi nella cabina telefonica.

“non sa neppure lei cosa sta facendo” commentai. Il commento sagace del giapponese spense la mia eccitazione “ una puttana in mezzo alle puttane”. Non potevo permettere altro,ma ancora prima di reagire in qualche modo, vidi anche il tassista scendere, chiudere la portiera ed entrare pure lui nella cabina. “visto –aggiunse il giapponese – ora tua moglie sa cosa fare, il signor Sushimi te l’ha scritto, non è vero?”

Non mi aspettavo di certo che la serata finisse così.

Pan nuda abbigliata come una puttana di un vecchio bordello dentro una cabina telefonica della periferia in una strada frequentata da puttane con uno sconosciuto, quasi fosse il cliente e lei la puttana. Non sapevo se lei si sentisse più degradata, umiliata o se stesse godendo della sua depravazione.
Furono i minuti più lunghi della mia vita,nello stesso tempo anche i più perversamente eccitanti sentendo crescere la mia eccitazione consapevole di quello che stava succedendo a pochi metri da me.

Alcuni flash illuminarono l’interno della cabina,ed il mio cuore sussultò. Era evidente che veniva immortalata anche in quello ce stava facendo. Quando vidi il tassista uscire lo colsi come una liberazione. Si aggiustò le patta soddisfatto, si guardò intorno,lasciò qualcosa per terra, mi parve la macchina fotografica, e risalì sulla sua auto scomparendo.
“la vado a riprendere?” chiesi sconsolato al giapponese.
Mi fermò dicendomi di guardare e godermi il resto che sarebbe stata una sorpresa.

E che sorpresa. Le due prostitute si avvicinarono alla cabina. Una di esse raccolse l’apparecchio fotografico. L’altra, si scostò un attimo restando appartata tra la cabina ed un muretto, sollevò la gonna. Sotto era nuda ma la sorpresa che mi aveva annunciato il giapponese divenne evidente quando iniziò a pisciare contro il muretto. Era un viado , curve e forme perfette, ma metà uomo e metà donna.
Si ricompose e passò di fronte alla cabina.

Aprì le due ante tendendole aperte divaricando le gambe. Intravidi Pan rannicchiata. Il viado si curvò verso di lei, le stava parlano. Poi si risollevò appoggiò le mani su fianchi e sollevò la gonna. Potevo solo immaginare la scena: il suo sesso in faccia a Pan.
Non aveva scelte, mi spiegò il giapponese, per tornare in auto da Sushimi e rivestirsi ora Pan avrebbe dovuto fare lo stesso servizietto al viado. Non ci potevo credere, avrei voluto intervenire ma dai movimenti del bacino del viado era fin troppo chiaro che Pan si era abbassata anche a quell’umiliazione.

Non so quanto durò e ancora una volta altre foto, questa volta , fatte dall’altra prostituta. La penitenza pensai fosse finita una volta che il viado si ricompose abbassandosi la gonna.

Solo un attimo perché vidi la prima prostituta allungare la mano all’interno della cabina e strattonare fuori mia moglie che sembrava impaurita. All’esterno lei si abbracciò le tette e con una mano si coprì il sesso. Il viado si posizionò alle spalle di Pan la strinse per le spalle, chinò il capo verso di lei e le baciò il collo prima da un lato e poi dall’altro.

Precipitai nella disperazione nel vedere il seguito che se me l’avessero raccontato l’avrei pensato irrealizzabile. Pan scivolò con il collo all’indietro, senza ribellarsi, anzi, con mio stupore e gelosia, dimostrando piacere. Il viado le sfiorò le labbra con un dito , lei le socchiuse restando in attesa che vi appoggiasse le sue. Si lasciò baciare appassionatamente contraccambiando con lo stesso fervore mentre lui lentamente le scostava il braccio dalle tette mostrandole nella sua completa interezza.

Continuava a baciarla. Pan non si ribellava ed era consapevole della sua disponibilità. Le mani del viado iniziarono ad accarezzarle le tette gonfie e ormai votate al piacere. La sua non era soltanto rassegnazione ma consapevole libidine. Un flash la fece sussultare senza tuttavia separarsi da quell’abbraccio. Poi le mani del viado scesero ancora più in basso e le scostò senza nessuna resistenza la mano con cui si copriva il sesso ed iniziò ad accarezzarla.

Erano in mezzo ad una strada , cose da oltraggio al pudore. Pan non si ribellava neppure alle foto che l’altra continuava a shittare. La scena la stavano offrendo alla vista di Sushimi che dall’interno della sua auto aveva guidato tutta la sceneggiata trascinando ora Pan al degrado più completo. L’altra prostituta smise di shittare le foto, si avvicinò a mia moglie e scivolò con le mani dalle tette ai fianchi. Il primo smise di baciarla lasciando all’altra il compito di continuare.

LA stava offrendo ad una donna. Pan cercò di evitare il contatto. Il viado la tenne stretta mentre l’altra prostituta di fronte a lei si abbassò il tanga. Vidi Pan immobilizzarsi e solo per un movimento fortuito capii che anche l’altra persona era un viado. Lui la abbracciò e tenendola stretta le appoggiò le mani sul didietro ma già immaginai il suo sesso appoggiato al corpo di Pan. Mi sentivo morire, la perversione di quella scena mi stava soffocando.

Avrei voluto uscire e ripossederla, ma non potevo. Non sarei riuscito a trattenermi ancora per molto, la mia gelosia stava per esplodere vedendola abbracciata ad un altro viados. L’altro alle sue spalle si inchinò le accarezzo le gambe fasciate dalle calze, le divaricò facendola restare appoggiata all’altro direi incollata, forse sesso contro sesso, e lui non smetteva di accarezzarla ed anzi aveva preso a baciarla. Pan non si ribellava e restò in quella posizione fino a che quello che le stava alle spalle portò le braccia sulle cosce di mia moglie e poi scivolando le mani verso i polpacci , quasi a fare da cucchiaio, la sollevò mantenendole le gambe aperte intorno alla vita dell’altro.

Solo qualche movimento per capire l’inevitabile seguito. Movendola come un fuscello la fece scivolare nuovamente verso il basso. Volevo vedere Pan esibita ma ora aveva raggiunto il massimo della depravazione. Lei che non mi aveva mai tradito si era concessa ad un tassista, un viado ed ora stava per essere impalata sul sesso di quel viado. L’altro la teneva in braccio e l’altro la stava penetrando. I movimenti che vidi erano solo quelli del bacino di quello che mi dava le spalle e aritmicamente si muoveva dentro di lei completamente partecipe.

Come avrei voluto tornarmene all’inizio della cena ed uscire dal ristorante di Alfredo. Eravamo giunti al punto più basso che avrei potuto immaginare. Quell’atto non smetteva,era un film porno e mia moglie ne era l’interprete. Abbassai il finestrino dell’auto che si stava appannando dalla mia profonda respirazione.
La sentii gemere in lontananza. Alcuni colpi di reni ed il viado si immobilizzò irrigidito svuotandosi dentro di lei , era chiaro. Si scostò. L’altro lasciò Pan che si accasciò sul selciato.

La guardai, mi faceva pena vederla nuda sdraiata in mezzo ad una strada lercia. Chi l’aveva sorretta si chinò su di lei e spingendola a rialzare lo sguardo le indicò l’auto di Sushimi. L’altro si tolse il profilattico e lo fece ciondolare davanti al volto di Pan che quasi allucinata restava ferma per terra.
Restava ad ascoltare uno dei due che continuava a parlarle. La vidi scuotere il capo. Le mani dei due continuavano a scivolare sul suo corpo, cercando ancora il suo sesso.

Seduta sul selciato, guardò l’auto di Sushimi ,inchinò la testa indietro socchiudendo le labbra. Vidi una scena raccapricciante e capii quanto ormai Pan fosse realmente la schiava sessuale di Sushimi. Restò in quella posizione ed il viado prese il profilattico e girandolo lo svuotò nella sua bocca. Si alzò barcollante, si guardava intorno consapevole di quanto fosse caduta in basso. Come probabilmente le era stato chiesto attraversò la strada ubbidiente offrendosi in quella feticistica tenuta, calze nere e reggicalze e sandali bianchi con tacchi a spillo e raggiunse l’auto di Sushimi.

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