Con mia moglie non mi annoio mai

Mi arriva un msg. “Mi chiami?” c'è scritto. Il numero è quello di Sergio, il bull di fiducia.
Aspetto di essere solo e chiamo.
“Ciao, come mai?” Chiedo.
“Ho avuto un' idea, un' ideona per una serata super. “
E' sempre esagerato.
“Ok, dimmi. “
“Scusa , ma preferirei non dirtelo adesso, vorrei che fosse una sorpresa. Se volete, ci vediamo domani sera nel parcheggio all' uscita di……. alle dieci, ok?”
“Chiedo a Roberta e ti richiamo.


Le telefono. Lei, come prevedevo, accetta con entusiasmo.
Richiamo Sergio e gli dò conferma.
“Benissimo…dì alla troia che si vesta sexy, molto sexy. “
L’ appuntamento è nel parcheggio di un Autogrill. Quando arriviamo, benché in anticipo, troviamo il bull che ci aspetta.
Roberta indossa un vestitino di maglia grigio scuro, praticamente trasparente e molto, molto scollato. Sotto, solo autoreggenti nere a 40 den.
L’ “effetto nudo” è sconvolgente.

Il nero delle calze mette in risalto il bianco del culo nudo.
Comunque abbiamo con noi il borsone con altre cosine sexy.

Un breve saluto e gli chiedo cosa sia questa sorpresa.
“Ecco, mi avete parlato più di una volta di un American Bar qui vicino dove la troia si esibisce e vi date un pò da fare. L' idea è che stasera ci vado io al posto tuo, e ci penso io a farle fare la porcellina.


E' lo stesso locale dove siamo stati con Gian, quella sera che mia moglie aveva scopato con lui nei bagni. Sanno che siamo una coppia aperta, quindi per me non ci sono problemi. Immagino che anche mia moglie non ne abbia.
“Va bene – dico – fate pure. “
“Però – aggiunge lui – tanto perchè non ci siano malintesi ti dico chiaramente che lei farà tutto quello che voglio io, anche in pubblico.


“Tu che ne dici?” le chiedo.
“Va benissimo. ” Sembra che la novità la intrighi, e molto.
“Ok, allora andate. “
Prendiamo accordi per dove e quando rivederci.
L’ appuntamento è dopo un’ ora. Esco dall’ autostrada e anch’ io, tutto solo, vado in un Pub a sorseggiare un whisky e ad ammazzare il tempo che sembra non passare mai. Sono impaziente…anzi, ansioso. Non vedo l’ ora di rivederli, di…sapere cosa è successo.

L’ ansia è mista ad eccitazione. Finalmente l’ ora dell’ appuntamento si avvicina. Finisco il distillato e salgo in macchina, recandomi al luogo convenuto.

E’ un parcheggio sull’ Aurelia. Di solito, in questa stagione, è deserto. Stavolta ci sono quattro macchine, i cui passeggeri sono fuori dalle vetture e, a quanto capisco, aspettano che altri li raggiungano.

La macchina del bull non c’ è ancora. Il parcheggio è abbastanza ampio per permettermi di fermarmi ad una decina di metri dalle altre macchine.

Finalmente, con un leggero ritardo, vedo arrivare la macchina che aspetto. Lui mi vede e si ferma vicino. Spegne i fari e io mi accorgo che…è solo. Ho un tuffo al cuore: cosa è successo? Dov’è Roberta?
Scendo di corsa dalla macchina, faccio due passi verso quella del bull e… mi rassicuro. Lui non è solo: Roberta, nuda a parte le autoreggenti, è semisdraiata sul sedile e gli sta succhiando il cazzo.

Il bull abbassa il finestrino e io gli chiedo come si è comportata la troia. Bene, dice lui, le ho toccato la fica, mi son fatto toccare il cazzo e le ho tirato fuori le tette. Di fronte c’ era qualche coppia che guardava…
Mentre parlava, Roberta continuava a succhiargli il cazzo, senza mai rialzare la testa e senza dire una parola. Chiedo al bull da quanto glielo stava succhiando, e lui mi dice che, appena usciti dal locale e saliti in macchina le ha fatto togliere il vestito e le ha detto di ciucciarlo mentre guidava.

Quindi, ho fatto un rapido calcolo, ha attraversato tutto il paese in quelle condizioni….

In quel momento arriva una macchina, evidentemente il “ritardatario” del gruppo e si ferma proprio accanto a noi. Scende una coppia, guarda una prima volta quel che succede nella macchina, si guarda in faccia, poi guarda nuovamente lo spettacolo, si mette a ridere e raggiunge il gruppo. Evidentemente riferiscono quel che hanno visto agli altri, che lanciano occhiate verso di noi, ma salgono ognuno nella propria auto e ripartono.

A quel punto, il bull fa sollevare mia moglie e le dice semplicemente: “Vai”.
Lei sa quel che deve fare: scende, così com’ è, dalla macchina, apre il bagagliaio della nostra e ne estrae il borsone. Nel frattempo, il bull mi chiede se conosco un certo posto lungo l’ Aurelia e, alla mia risposta affermativa, mi dice di andare ad aspettarli lì, e, una volta arrivato, di restare in attesa. Mentre vedo Roberta risalire sulla macchina del bull con il borsone, metto in moto e parto.

Il posto che mi ha indicato è un tratto di lungomare di una cittadina balneare.
Le macchine parcheggiate sono pochissime, e io mi fermo in un posto praticamente deserto.
Passano cinque minuti e la macchina del Bull si ferma davanti alla mia. La portiera del passeggero si apre e Roberta scende. Senza mai guardare verso di me si avvia sul marciapiede. Ha le stesse calze, ma ora indossa una minigonna di raso nera, con, sul davanti, una cerniera che va dal basso all’ alto, attraversandola completamente.

Sopra, un corto giubbottino allacciato. Io mi sposto, senza però scendere, sul sedile del passeggero, abbasso il vetro e la seguo con lo sguardo. Il pizzo delle calze fa capolino da sotto la gonna e il passo, ancheggiante per le scarpe con l’ alto tacco a spillo, è lento ma deciso, sicuro. Percorsi una trentina di metri Roberta si ferma, e apre il giubbotto. Posso così constatare che sotto indossa solo un top nero trasparente.

Poi, chinandosi leggermente, fa scorrere verso l’ alto la lampo della gonna rivelando chiaramente che, sotto, non ha nient’ altro che le calze!

Mette la mano sinistra sul fianco, così che il giubbotto rimane aperto e rivela quel poco che la copre e…comincia a passeggiare avanti e indietro. Dieci metri avanti…si volta, e dieci metri in senso contrario, lentamente, ancheggiando.

La tentazione di scendere e fermarla è tanta, ma l’ eccitazione che mi provoca quel che vedo è ancora più tanta.

Mai avrei pensato di vedere la troia trasformata in zoccola, in…battona da marciapiede, pronta a soddisfare le voglie dei clienti…

Una macchina si ferma, il guidatore abbassa il finestrino del lato passeggero, le fa un cenno. Lei si china, poche parole e la macchina riparte.
Non ho nemmeno il tempo di “realizzare” quel che ho appena visto che un’ altra macchina si ferma, la portiera si apre e, questa volta, Roberta sale nella macchina, che riparte.

Io mi sposto sul sedile del guidatore, metto in moto e mi lancio all’ inseguimento. Nello specchietto, vedo che ho dietro la macchina del bull.

Dopo pochi chilometri sull’ Aurelia, la macchina svolta e imbocca una stradina asfaltata ma stretta. Io sempre dietro. Durante il tragitto ho notato che la macchina che ho davanti non fa niente per “seminarmi” ma anzi, procede tanto lentamente da consentirmi di seguirla agevolmente.
Arrivati ad uno spiazzo sterrato la macchina si ferma.

Io accosto ad una diecina di metri e, subito dopo, arriva il bull.

Scendo e gli chiedo se sa cosa stia succedendo. “Cosa vuoi che succeda – risponde – la troia ha trovato un cliente e ora farà quel che fanno tutte le zoccolone come lei. Vieni, dai, andiamo a vedere. ”

Ho il cuore in gola e…anche più giù. Il cazzo mi pulsa mentre mi avvicino alla macchina.

Mia moglie si sta dedicando a succhiare il cazzo del cliente.

Questo è un tipo sulla quarantina, con un cazzo già durissimo. Lei è “vestita” con la gonna e il top. Lui smette di farsi spompinare, abbassa lo schienale del sedile del passeggero, fa inginocchiare Roberta sul sedile e le infila la faccia in mezzo al culo.
Mentre glielo lecca si mette un preservativo e, appena è sistemato, con due rapidi, violenti colpi le infila il cazzo in fondo al culo. Lei urla. Vorrei intervenire ma il bull mi mette una mano sul braccio e mi dice di stare tranquillo e di godermi lo spettacolo come fa lui.

Evidentemente a lui lo spettacolo piace. Si è abbassato pantaloni e slip e se lo sta lentamente menando. “Ora – mi dice – entro e me lo faccio succhiare mentre lui le sfonda il culo. ” Sta per entrare quando il tipo, con un ultimo “affondo” nel culo di Roberta gode con un rantolo di piacere.

Sfila il cazzo dal culo della troia e si siede sul sedile. Roberta si accosta al cazzo.

Nel fondo del preservativo c’è una grande quantità di sperma. Lei glielo sfila con delicatezza e lo tiene in mano mentre con la lingua e la bocca ripulisce accuratamente il cazzo da ogni traccia di liquido.
Quindi…e la visione mi ha fatto quasi venire nelle mutande come un ragazzino, impugna il preservativo con entrambe le mani, infila la lingua nell’ apertura e, rovesciando la testa all’ indietro fa scivolare in bocca quella gran quantità di nettare.

Dopo averci mostrato, socchiudendola, che aveva la bocca piena, lo ha ingoiato tutto.

A quel punto, avrei voluto solo riprendermi MIA moglie, raggiungere un posticino tranquillo e riparato e lì fare sesso, e poi ancora sesso, finendo con un dessert di sessooooo…

A quanto pare, però, il bull ha la stessa voglia. Apre la portiera della macchina del cliente, fa scendere Roberta e l' accompagna alla sua macchina. Il cliente, senza dire una parola, mette in moto e se ne va, seguito dal bull e, a chiudere la carovana…io.

Torniamo sul lungomare. Il bull si ferma, scende e viene verso di me: “Ancora un pò di pazienza – mi dice – tu resta qui, guarda e…godi. “

Mio malgrado, lo assecondo. Ormai sono preso in un meccanismo che con la realtà non ha più niente a che fare. E' come se fossi drogato. Aspetto solo di…vedere cosa ha ancora escogitato il bull.

Tornato alla sua macchina, fa scendere mia moglie e attraversano la strada.

Ora sono sulla passeggiata, separata dall' Aurelia solo da una siepe di pitosforo. Roberta e il Bull si fermano, un pò troppo avanti, rispetto a dove sono io, allora sposto la macchina fino ad essere esattamente alla loro altezza.

Come so, oltre la siepe ci sono della panchine. Il bull sale in piedi ad una e, immagino, tira fuori il cazzo. Vedo la testa della troia muoversi nel tipico ritmo del pompino.

Solo pochi secondi (o così mi sembra in quella confusa percezione dello spazio e del tempo in cui sono come invischiato) e il bull scende. Ora vedo la faccia di Roberta rivolta direttamente verso di me, e dietro a lei il bull. Capisco che lei è inginocchiata sulla panchina e il bull (come verrò presto a sapere) la sta inculando.
La situazione è questa. Lei, inculata all' aperto mentre, a pochi centimetri, solo oltre la siepe, passano auto e moto.

Il traffico è scarso, ma si tratta pur sempre dell' Aurelia.

La vedo socchiudere le labbra, poi stringerle per trattenere un lamento. Il bull pompa come un forsennato. Oltretutto lei non è nemmeno lubrificata…ma non cede. Socchiude gli occhi e…si masturba. Non lo vedo ma SO che si sta accarezzando. E infatti, dopo pochi minuti Roberta gode, gode rovesciando la testa all' indietro e gridando “Siiiii…. siiiiiiii. “

Al bull serve solo questo per avere l' orgasmo…ancora qualche frenetico colpo e poi…la quiete, l' abbandonarsi ansimando sulla schiena della troia.

Io, senza quasi accorgermene, mi sono abbassato i pantaloni e ho liberato dall' elastico degli slip un cazzo durissimo.

Ora aspetto solo lei…e lei appare. Appare come in una visione, sotto la luce rossastra dei lampioni. Ha indosso il giubbino, le calze e le scarpe. La gonna in una mano attraversa, spudoratamente nuda più che se fosse nuda, la strada, arriva alla mia altezza, si volta e allarga le natiche.

Allora vedo il suo buchino arrossato, gonfio e da cui cola, bianchissimo, un rivolo di sperma. Senza parlare le passo un paio di mutandine bianche di cotone che lei indossa, poi entra in macchina. Io l' afferro per la nuca, porto la sua testa all' altezza del cazzo e le dico;
“Ora tocca a me, vero? Allora ciuccia come l' hai ciucciato a Sergio. “
E così dicendo le riempio la bocca con uno schizzo così violento che una parte le esce dal naso, facendola tossire fino alle lacrime.

Dopo, a casa, lei mi ha spiegato che il “cliente” in realtà era un amico del bull, col quale si erano incontrati nel locale e, tutti assieme, avevano ideato la…recita “solo” per me.

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