Con Mia Madre

Mia madre apri il portabagagli sistemò la valigia, appoggiò il borsone sul sedile posteriore dell'auto e finalmente salimmo a bordo, i chilometri che avremmo dovuto percorrere erano parecchi e il tempo era alquanto inclemente, una pioggia fastidiosa incominciata stamattina presto perdurava incessante.

Mia sorella Luna ci aspettava a scuola…. cosi ci dirigemmo verso l'istituto musicale per poi cominciare il viaggio verso l'Umbria, con destinazione Cerreto un paesino vicino a Spoleto per presenziare al funerale della mia bisnonna Maria

Ritorniamo un attimo indietro, mi chiamo Luca ho 18 anni e vivo con mia sorella Luna di 19 anni e mia madre Lilia di 41, siamo solo noi tre perché mio padre in perenne guerra con mia madre vive da solo in una città vicina assieme ad un altra donna, pertanto io sono l'unico maschio di casa, coccolato da mia madre ed osteggiato da mia sorella in continua lotta per il predominio territoriale ed anche per gelosia….

per via del rapporto preferenziale che mia madre ha con me.

Dopo una decina di minuti arrivammo all'appuntamento con mia sorella.

Luna imprecando contro il maltempo, bagnata come un pulcino s'infilò in auto e disse:

“Luca passami il borsone accanto a te, che mi cambio la maglia non voglio pigliarmi un raffreddore”

Con immensa gioia notai che la sosta sotto la pioggia aveva provocato danni seri, era completamente bagnata, e questo mi dava un piacere immenso, perché vedere mia sorella mentre si spogliava mi eccitava molto.

Con aria seccata disse:
“Girati maiale”

Poi rivolta verso mia madre aggiunse:
” Lo sai ? Hai fatto un figlio porco, mi spia sempre…. e non perde occasione per vedermi nuda…. sei un brutto porco”

Un piccolo sorriso diabolico affiorò sulle mie labbra.
Mia madre con aria divertita disse:
”Ma Luca, è vero quello che dice tua sorella? La spii?”
“Ma no mamma questa s'inventa tutto, e poi anche se la guardassi che male c'è….. è mia sorella”

Lei concluse il discorso con “Taci pervertitooo ”.

Il viaggio durò tre ore arrivammo sotto un cielo nero e scuro con la pioggia che non ci aveva abbandonati neanche un minuto dal momento della nostra partenza entrammo nell'aia della cascina, e sotto uno scroscio incessante entrammo in casa.

Mia nonna Lia ci venne incontro ci furono i soliti convenevoli incontrai parenti lontani di cui neanche sapevo l'esistenza, ed in mezzo a questo assembramento di persone conobbi una mia cugina di Ancona, mi piacque subito era molto carina, con un magnifico seno due gambe lunghe e un bellissimo sedere a mandolino questo insieme di fattori fecero s**ttare tutti i miei meccanismi di autoerotismo tanto e vero che dovetti recarmi in bagno a spararmi una sega.

Quando usci dal bagno rosso in volto ed accaldato, la sfortuna volle che la prima persona che incontrai fu Luna:
”Ma sei proprio un porco anche qui…. brutto maiale”

Mi sentì distrutto e l'unica frase che riuscì a dirle fu:

“E allora!!! saputella dammela tu… cosi la smetto di andare nei bagni”
Lei si girò inviperita e con voce sibilante disse:

“Piuttosto me l'incollo con l'Attak, maiale!!! cosa vorresti scoparti tua sorella?”.

Fra me e me… pensai “Magari ti tromberei come una lurida vacca”

Alle tre del pomeriggio ci fu il funerale, e una volta ultimate le esequie ci ritrovammo tutti nell'immensa casa di campagna della nonna.

Mia madre non se la sentiva di rimettersi in viaggio pertanto decidemmo di passare la notte in paese, per non creare problemi di posto visto l'assembramento dei vari parenti, io e la mamma ci recammo nell'unico alberghetto presente in zona.

A differenza di mia sorella che invece preferii rimanere a casa della nonna io mi sentivo elettrizzato ed emozionato di dormire assieme a mia mamma…. Luna rivolgendosi a nostra madre disse: “Mamma stai attenta al maiale!!!!”

Mia madre mi guardò e con aria protettiva aggiunse:

”Perché lo tratti cosi poverino e cosi buono”

E mentre lei si attardava a salutare i nostri parenti, guardai Luna le feci la lingua e le sussurrai:
“Ti piacerebbe che l'adoperassi su di te per leccarti la figa”

Mia sorella fu sorpresa dalla mia reazione e sibilò a denti stretti:
“a****le”

Raggiunto l'alberghetto il proprietario avvisò mia madre che per motivi di ristrutturazione aveva solo una camera disponibile, e vista la situazione a casa della nonna mia madre decise di prendere subito l'unica stanza rimasta.

L'ambiente era piuttosto nudo, poco curato e sebbene fosse pulito, risultava disadorno e freddo.
Feci la doccia e non avendo indumenti per la notte mi misi sotto le coperte con la canottiera e gli slip, nel frattempo mia madre davanti ad una vecchia specchiera si stava preparando per la notte in mutandine e reggiseno.

Stimoli strani e martellanti cominciarono a tormentarmi, la voglia di spiare mia mamma si contrapponeva alla vergogna dell'azione che stavo commettendo, spiare mia sorella era un piacere, fare altrettanto con mia madre mi sembrava amorale.

Quando un'erezione mi colse all'improvviso, inaspettatamente diedi la colpa al sedere di mia mamma coperto…..o per meglio dire scoperto, dal perizoma di pizzo nero e da altri particolari, come il reggiseno trasparente che lasciava intravvedere i capezzoli grandi e scuri, rendendo problematico e difficile il controllo dei miei stimoli.

Cercai di mitigare queste sensazioni pensando ad altre cose ma il mio stato ormonale in continua evoluzione non mi permise di pensare ad altre cose, se non a quelle che stavo vedendo procurandomi dolori atroci ai testicoli.

Finalmente mia madre si alzo dalla sedia e si recò in bagno senti l'acqua della doccia scorrere con uno sforzo sovrumano cercai di allontanare un'altra ondata di pensieri erotici che una prorompente alchimia celebrale stava elaborando dentro la mia testa, immaginai mia madre nuda in posizioni erotiche sensuali e soprattutto provocanti…. avevo grosse difficoltà a gestire la mia libido, fortunatamente lo squillo del suo cellulare frenò questo mio crescendo erotico portandomi alla realtà.

Era Luna……..
“Passami la mamma”

“La mamma è sotto la doccia”

Ci fu un attimo di silenzio e lei con una risatina idiota aggiunse:
“Strano!!!!!,e tu sei ancora lì, com'è lei non la spii quando si lava”
Feci finta di nulla e le dissi di aspettare…

“Mamma c'è la scema”…….
“Digli che arrivo” fu la risposta di mia madre.

Parlottarono per alcuni minuti, poi mia madre si mise sotto le coperte con me.

Mi avvicinai al corpo di mia madre e le dissi:
“Mamma parliamo un poco”
“Ok va bene…. dimmi Luca”
“Mamma tu pensi che un figlio possa desiderare sessualmente la propria madre”
“Immagino di si, però non è una cosa normale”
“Io non so sia normale o meno mamma, però io ti trovo molto bella e volevo dirti che ti amo”
“Luca anch'io ti amo ma l'amore fra un figlio e la propria madre è un amore che non ha nulla di sporco e un amore pulito”
“Mamma sei bellissima ed anche molto attraente…mi piace molto il tuo corpo” lei fu sorpresa di questo mio complimento e sorridendomi disse:
“Sei molto galante, è la cosa più bella che tu potessi dirmi tesoro”
“Piuttosto dimmi Luca è vero che guardi tua sorella quando fa la doccia”
“Si mamma qualche volta l'ho fatto”
“Perché”
“Non so il perché, forse per curiosità poi Luna e cosi bella” Con tenerezza mi guardo mi sorrise aggiungendo: “Non farlo più” e mi bacio, risposi al suo bacio baciandola sulle labbra la cosa la sorprese ma non disse nulla.

Mi accoccolai con la testa sulla sua spalla odorandone il profumo e il calore della sua pelle, il suo braccio avvolse le mie spalle e con infinita dolcezza disse:
” Vieni tesoro, mio mi fa piacere sentirti vicino a me”

Socchiusi gli occhi e mi addormentai con il volto appoggiato al seno di mia madre fu una sensazione bellissima.

Il mio sonno fu molto agitato, probabilmente dovuto allo stress del funerale, al viaggio condotto sotto la pioggia a fattori ambientali vista la nuova situazione logistica, ma soprattutto dall'alta temperatura che c'era nella camera, sta di fatto che verso le due di notte mi svegliai….

mi alzai e mi recai in bagno il mio corpo e i miei indumenti erano intrisi di sudore feci una doccia veloce e ritornai a letto, mia madre dormiva profondamente la luce fioca della piccola luce del comodino illuminava il suo volto dolce e rilassato.

Alzai le coperte il suo corpo in posizione supina era molto bello, non c'era grasso nella sua struttura fisica ne tanto meno smagliature, il ventre era piatto e le gambe lunghe e sinuose convergevano in un piccolo dosso, coperto dalle minuscole mutandine di pizzo.

La voglia irrefrenabile di volere guardare, curiosare, scoprire il corpo di mia madre mi diede la forza di non pensare alle eventuali conseguenze nel caso si fosse svegliata e decisi di andare oltre, sollevai con mano ferma il bordo degli slip…nella semioscurità rischiarata della debole luce del abatjour intravvidi la macchia scura dei peli pubici, incurante del pericolo che stavo correndo la mia mano si fece più ardita e si appoggiò sul dolce promontorio del monte di venere, sulla morbida lanugine separando le labbra della vagina, il dito sfiorò la morbidezza della carne e toccò l'ingresso della figa.

Un sospiro lungo e languido mi fece des****re, con una notevole dose di sangue freddo riusci a mantenere la calma, e mentre lei allargava maggiormente le gambe in una posizione innaturale, le risistemai gli slip e con la più innata faccia di bronzo da perfetto attore consumato finsi di stirare le mie membra ed abbracciai il suo corpo, nel sonno lei rispose al mio abbraccio, mi bacio poi girandosi di spalle riprese a dormire.

La posizione era perfetta le cinsi la pancia con il mio braccio e dopo un po gettai una mano sul suo inguine infilai le dita sotto la trama delle mutandine alla ricerca del frutto proibito……ma la mia manipolazione alla fine non passò inosservata…… la svegliai e quando senti la sua voce dire ”Luca cosa diavolo stai facendo?” una sensazione di malore mi prese alla bocca dello stomaco, mi senti mancare, tutte le forze vennero meno, l'adrenalina che fino ad allora mi aveva sostenuto mi venne a mancare ed in un attimo mi senti svuotato e distrutto.

Mia mamma accese la luce della camera, si girò verso me e con calma senza rimproverarmi disse: “Luca spiegami, cosa ti passa per la testa ti sembra una cosa ben fatta quella che mi stavi facendo”

“Dio santissimo non si può!!!, per diversi motivi, sei mio figlio, è contro la morale…Luca ti dovresti vergognare”

Abbassai il mio sguardo, lei prese il mio volto fra le mani lo sollevò e senza tanti preamboli aggiunse:
“Volevi vedermi nuda? Volevi toccarmi? Poi…..cosa volevi farmi?….

Maledizione Luca non si può, è una cosa che una madre non può fare con il figlio”

Sempre con la testa china timoroso aggiunsi:
“Solo per una volta mamma”.

Si alzo dal letto infuriata con il volto fra le mani, fuori di se:

“Una volta cosa?…. Luca guardami sono tua madre vuoi vedermi senza vestiti ehh!!!! va bene guarda, si strappò il reggiseno guarda ti piacciono le mie tette”.

I seni apparvero in tutta la loro perfezione, poi avvicinandosi al letto mi prese per i capelli con voce sibilante:
“Guarda ora ti faccio vedere il resto, con una mossa rapida si calò le mutandine ed appoggio il mio volto al suo inguine, senti il mio odore ti piace? Vorresti leccarmela porcooo… e poi cosa vorresti farmi ehh!! rispondimi…… scoparmi !!!”

In una crisi di nervi si getto sul letto piangendo come una bambina.

Mamma scusami, cominciai a baciarla sulle gote, sul volto e sulle labbra le asciugai le lacrime, senti il calore del suo corpo, la testa mi scoppiava, lei si giro verso me con gli occhi gonfi di lacrime, la distesi sul letto le accarezzai il seno lei non disse nulla i suoi occhi fissavano i miei, le fui sopra in un attimo mi spogliai, ero nudo sopra mia madre completamente nuda, lei accennò a una ribellione ma la posizione predominante in cui mi trovavo le impediva di muoversi singhiozzava e ripeteva: “Cristo nooo!!!ti prego Luca non voglioo….. per favore non farlo non farmi questo….

sono tua mamma mi vergogno.

Il mio pene era durissimo, con delicatezza si apri la strada fra le grandi labbra della vagina, e profanò l'antro che anni prima mi aveva partorito, la baciai in bocca e la mia lingua s'intrecciò con la sua, e sebbene lei non partecipasse attivamente sentì un gemito quando il pene s'infilò dentro la sua pancia fino alla radice, poi suoni smorzati uscirono in rapida successione dalla sua bocca in sintonia con il movimento ritmico e cadenzato impresso dai miei colpi, accidenti… stavo scopando mia madre ero al settimo cielo, mi piacevo quello che le stavo facendo, mi piaceva succhiarle il seno mordicchiarle la tenera carne dei capezzoli lasciarle succhiotti sulle grandi mammelle.

Lei aveva smesso di piangere, e nonostante non partecipasse completamente all'amplesso era meno rigida assecondava i miei affondi in profondità la cosa mi eccitò moltissimo, avvicinai la bocca alle sue orecchie le sussurrai:
“Ti amo mamma ti voglio venirti dentro voglio lasciarti incinta” lei ebbe come un sussulto.

Le sue cosce erano spalancate e cingevano i miei lombi, sentivo che stavo per godere…… uscii da quel dolce rifugio…..la mia faccia si posizionò sul suo inguine, fra le sue gambe, un misto di aromi di sesso e pipi colpii le mie narici un profumo eccitante e sublime che stimolarono maggiormente la mia libido la lingua entro dentro la fessura di mia madre, leccai, succhiai il suo sesso, percorsi con la punta della lingua le grandi labbra sfiorando la naturale divisione anatomica i peli pubici mi solleticarono il naso, il clitoride era gonfio e rosso per lo stimolo continuo subito, avevo la bocca piena di umori della figa di mia madre.

Fortunatamente la stanza dove ci trovavamo era nella parte posteriore dell'alberghetto pertanto non potevamo essere sentiti da nessuno perché ora i suoi urletti erano diventati rantoli, mia mamma stava godendo come una troia, ora aveva preso lei la conduzione del rapporto sessuale si era seduta sopra di me muovendosi su e giù con un movimento veloce, risucchiando totalmente il mio pene…. adoperando la vagina come una ventosa.

“Brava mamma sei eccezionale“ le biascicai fra le labbra

Passarono una ventina di minuti cambiammo posizioni diverse volte, con mio stupore lei mise in campo tutta la sua arte amatoria dovetti pregarla di fermarsi più volte onde evitare che io venissi, la sua migliore performance fu quando si esibii nel più sensuale ed inebriante rapporto orale che avessi mai provato, indubbiamente in gioventù aveva sicuramente approfondito questa specialità al punto di diventarne una vera maestra….

ci baciammo, forzai il suo sfintere con un dito superando la grinzosa rosetta del sedere, affondai il mio volto fra le sue natiche annusando con voluttuosità l'odore del culo di mia madre, sadicamente le strinsi i capezzoli fino a farle male, mi piaceva sentire i suoi lamenti di dolore, poi sentendo prossimo l'orgasmo la penetrai nuovamente con violenza e cattiveria, non riuscii più a trattenermi e le sborrai dentro la pancia riempendola di sperma fino all'ultima goccia, venimmo insieme stringendoci sudati e sporchi di residui biologici.

Il nostro rapporto rimase immutato, la mamma proseguii con la vita di sempre, il suo lavoro le sue amicizie le sue manie.

Era vincolante per entrambi la consapevolezza che per una notte lei era stata mia, la strana alchimia che ci aveva legato ci lasciava sulla pelle un segno indelebile di momenti dolci, momenti d'amore, momenti insuperabilii di un rapporto stupendo fra una madre e il proprio figlio.

Anche mia sorella ora sembrava più disponibile, il cambiamento ci aveva avvicinato, era più gentile, più accomodante, lasciava correre anche sulle mie manie di voyeurismo… senza più arrabbiarsi, la sua metamorfosi mi permise di avere un approccio diverso nei suoi riguardi cominciai a rispettarla e considerarla veramente come una sorella a cui dedicarle più spazio piu amicizia e più affetto.

Sta di fatto, che la notte passata con mia mamma in quell'alberghetto di quel piccolo paese vicino a Spoleto per me fu la sensazione più sconvolgente e magnifica che potessi desiderare, il possesso del suo corpo la consapevolezza di amare la propria genitrice e di depositare nel ventre che ti partorii il seme per la crescita di un altro germoglio furono l'essenza totale della felicità.

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