AUTOBUS PARTE FINALE

“D’accordo, lo chiamo subito ma mentre parlo con lui mettimelo dietro, sarà come se mi stesse montando lui, è da stamattina che non sogno altro che essere ingroppata da lui”; e si pose a quattro zampe sul bordo del letto.
Non mi feci pregare, le diedi due colpi nella fica per lubrificare ancor di più il cazzo e poi con un colpo deciso glielo feci scivolare tra le chiappe.
“Pronto, Ludovico?”
“Si, chi parla?”.

“Sono Gioia, la signora dell’autobus di stamattina, ti ricordi?”.
“E come potrei averti dimenticato, non ho fatto altro che sperare che mi telefonassi, è bellissimo, questa telefonata mi rende l’uomo più felice del mondo e sono sicuro che impazzirò quando ci vedremo, hai telefonato per vederci spero”.
“Appunto”.
“Whaoooooo, é la fine del mondo, non puoi immaginare quanto ti desideri, sei bellissima, hai un corpo stupendo e non vedo l’ora di farti realmente quello che ho solo simulato stamattina, dimmi dove e quando”.

“Noi abbiamo una casa la mare appena fuori la città, se non hai impegni, ti aspettiamo là questa sera alle nove, puoi?”
“Che significa ti aspettiamo?, non sarai sola?”
“No, ci sarà anche mio marito, ti dispiace?”.
“Come anche tuo marito?, penso che sarebbe meglio io e te da soli, che c’entra tuo marito?, ti assicuro che io basto ed avanzo, sono resistentissimo, possiamo fare all’amore fino a domani mattina”.
“Devi sapere che io e mio marito siamo una coppia molto affiatata e ci amiamo tantissimo, non farei mai niente senza di lui e poi, se questo ti preoccupa, sappi che non é bisex, quindi non devi temere nulla, lui insieme a te si interesserà esclusivamente di me”.

“Allora mi hai mentito quando non mi hai detto che è gelosissimo, e mi menti adesso quando dici che non faresti niente senza di lui, stamattina non la pensavi così”.
“E perché, anche stamattina c’era lui”:
“E dov’era?”.
“Ricordi quel signore seduto dietro di me e che ad un certo punto ti ha fatto l’occhiolino incitandoti a continuare, ebbene quello è mio marito”.
“Che gran figlio di puttana, oh scusa mi é scappato, non ci posso credere, era tuo marito quello che mi incitava a strusciartelo sul culo ed a toccarti le zizze?”.

“Esattamente, avevamo deciso di provare questa nuova esperienza ed a dire il vero ci è piaciuta molto, anche perché siamo stati fortunati ad incontrare un bel ragazzo come te”.
“E quindi, a questo punto penso insieme, avete deciso di vederci stasera, ma stamattina mi avete preso per i fondelli”.
“Se ti ritieni offeso ti chiediamo scusa e possiamo anche lasciar perdere”.
“Assolutamente nooooo, sei troppo bella per lasciarti andar via, lui adesso dov’é?”.

“E’ dietro di me a fare quello che avresti voluto fare tu stamattina”.
“E cioè?”.
“Sono a pecora a bordo letto e lui mi sta inculando”.
“Oh Dio è meraviglioso, immagino come si stia divertendo un mondo, hai un culo da favola, e ti sta accarezzando anche i seni?”
“Certo”.
“Scommetto che anche tu ti stia divertendo”.
“Moltissimo, tu mi hai fatto venire una voglia matta e lui me la sta facendo passare”.

“Bellissimo, ho il cazzo durissimo come stamattina e ti confesso che me lo sto menando e se continui a raccontarmi cosa fate tra poco scoppierò”.
“Mi dispiace che sciupi della buona sborra, se tu stessi qui te lo prenderei in bocca, con la lingua ti accarezzerei la capocchia e mi farei godere in bocca senza sprecare una sola goccia di quello che ritengo il vero nettare della vita”.
“Godo!!, godo!!, godo!!, ti sto sborrando in gola, lo senti, hai visto quanta?, ingoiala tutta, Gioia!”.

Sentendo l’amico venire, Gioia mi strinse la mano a farmi intendere che era giunto il momento di far godere anche lei, aumentai il ritmo dell’inculata, lei intensificò il ditalino, un fremito le percorse il corpo, emise un urlo bestiale e venne.
Le diedi un’ultima varrata profonda, mi fermai, le scaricai in culo una quantità enorme di calda broda e mi abbattei sfinito su di lei.
“Porconi, vi sento, state godendo anche voi, disse Ludovico, adesso però ditemi dove e ed a che ora ci vediamo stasera”.

Gioia gli dette l’indirizzo e l’ora.
“Fatti dare un bacio sulla fica in acconto di quello che le darò io stasera, ciao”.
“A stasera” e riattaccò.
“E’ stato meraviglioso, è da stamattina che non desideravo altro, tu come al solito sei stato bravissimo, mi hai ingroppata proprio come piace a me, dall’alto in basso, così mi sento veramente posseduta dal maschio, però anche tu eri ingrifato mi hai sfondata e completamente allagata”.

“Certo amore mio, ero e sono arrapatissimo, come si fa a non eccitarsi dopo aver visto la propria moglie farsi manomettere in pubblico e dopo averla sentita parlare come una puttana da casino promettendo ad uno sconosciuto un bocchino con l’ingoio, sei troia nell’anima sei cazzodipendente”.
“Se lo dici tu, comunque tu sai che l’ho solo detto ma che non mi faccio godere in bocca da nessuno, mi fa schifo, solo quando lo fai tu per me è bellissimo, ma tu sei l’unico amore mio”.

Ci baciammo teneramente ed andammo a fare la doccia.
La sera si preparò indossando la stessa gonna in seta del mattino, autoreggenti color carne, una camicia trasparente, niente reggiseno, un tanga, tacchi a spillo e trucco pesante; era uno schianto.
L’amico arrivò in perfetto orario con un omaggio floreale per la mia signora, la salutò baciandole la mano, un vero gentiluomo.
Dopo le presentazioni di rito ed un amaro sorseggiato sul divano si cominciò a parlare dell’incontro in mattinata, Ludovico disse di non aver mai vissuto un’esperienza del genere perché ogni volta che ci aveva provato era sempre stato allontanato in modo brusco ed aggiunse che non vedeva l’ora di poter mettere in pratica tutto quello che aveva sognato nell’autobus, quindi chiese a Gioia di alzarsi e di mettersi vicino al montante della porta, le chiese di alzare un braccio come a mantenersi in un bus, aderì al suo culo e cominciò a strusciarsi come aveva fatto la mattina.

Vidi nettamente il suo pacco gonfiarsi, il ragazzo era ingrifato, si prospettava una magnifica nottata.
Dopo qualche secondo infilò una mano nella camicetta, le mise fuori un seno e cominciò ad accarezzarlo quindi passò ad accarezzarle il capezzolo già duro e lo strizzò con forza.
“Piano, mi fai male” implorò la mia signora.
“Accidenti senti dolore per una carezza al capezzolo, allora che farai, strillerai quando ti sfonderò il culo, sono ore che non penso ad altro, ma penso che anche tu non aspetti che quello, dai, dillo, voglio sentire, cosa ti debbo fare?”.

“Mi devi mettere nel culo quel bel cazzo grosso e duro che mi hai strofinato sulle chiappe” rispose, senza pudore, quella adorabile troia della mia signora.
“Ti accontento subito, raffinatissima buongustaia”, si slacciò i pantaloni che gli caddero alle caviglie e dall’apertura dei boxer mise fuori un cazzo grosso e nodoso, le sollevò la gonna, le spostò il microscopico tanga, si inumidì con la saliva la dita che passò sul randello e poggiò la capocchia sul buco del culo di mia moglie cominciando a spingere.

“Pianooooo”, urlò mia moglie quando penetrò la cappella ma poi pian piano che il bastone le affondava nel burroso culo cominciò ad ansimare sempre più forte e implorò l’amico, “dai spingi più forte, sfondami tutta, che bello, che meraviglia come sei bravo”.
Vidi il grosso randello sparire completamento nel corpo di mia moglie, mi sbottonai i pantaloni e cominciai a segarmi guardando la mia mignottona schiacciata contro lo stipite con l’amico che le dava delle tremende varrate in culo.

“Ho i coglioni pieni di calda sborra per te, troia, adesso ti allagherò il culo” le gridò l’amico.
“No, no, ti prego resisti ancora un pò, continua a spingere, voglio godermelo ancora questo bel cazzone, sapessi come l’ho desiderato stamattina” lo supplicò la puttana dando inizio ad un frenetico ditale.
“Vieni qua Gioia, mettimi quel bel pucchiaccone sulla faccia, ti lecco e ti faccio godere mentre lui ti sfonda”, e mi stesi sul divano.

Senza smettere d’incularla Ludovico la portò verso il divano la piegò a novanta gradi e le spinse con forza la testa sul mio cazzo, “comincia a fare un bocchino a tuo marito, fammi vedere cosa sai fare che dopo debbo affidarti il mio”.
Mia moglie si posizionò nella classica posizione del 69, l’amico in ginocchio sul divano le sprofondava in culo tutta la sua grossa mazza, assistevo da pochi centimetri allo spettacolo stupendo di un
grosso cazzo di uno sconosciuto che sfondava l’ano di mia moglie che mugolando dimostrava di apprezzare a pieno il trattamento.

“Accidenti, sei bravissima, tu sei la gioia del cazzo, che culo hai Alberto ad avere una moglie così, bella, bocchinara, rotta in culo, cosa vuoi di più dalla vita?”, disse l’amico continuando a pompare.
Non potetti rispondere, avevo la lingua impegnata a leccare la spacca di Gioia che mi premeva la fica sulla faccia bagnandomela dei suoi umori, la zoccolona era fradicia, era normale, una delle cose che predilige é farsi fare il culo mentre le lecco la gnocca.

Ora ero io che dovevo fare uno sforzo immane per non venire, quello che vedevo era da impazzire, adesso il cazzo di Ludovico profondava nel corpo di mia moglie fino alle palle e la troiona assecondava i colpi per non perdersi un centimetro della grossa nerchia, e poi mi stava sbocchinando freneticamente come fa quando la libidine le offusca il cervello.
Mi venne in aiuto l’amico: “non ce la faccio più, Gioia, posso godere, ho le palle che mi scoppiano”, implorò.

“Si, adesso si, dai svuotati dentro di me, appena sentirò lo sperma schizzarmi in culo godrò pure io, anche io ormai non resisto più”.
“Che grandissima puttana che sei, che rottainculo sfondata, come mi piacciono le donne sboccate, dai dimmi che adori il cazzo, confessa”.
“Si, non mi vergogno a confessarlo, è la cosa più bella che esista al mondo, siii mi piace da morire quel bel pezzo di carne che avete tra le cosce, quel bel pescione duro con cui mi riempite la fica, quella bella mazza dura con la quale mi sfondate il culo come stai facendo, da dio, tu adesso, dai riempimi di sborra voglio sentirla scorrere tra le cosce”.

“Zoccola ti accontento subito”, le diede un ultimo colpo e rimase con la mazza sprofondata nel culo di Gioia per tutto il tempo che le scaricò nelle visceri tutta la sua sborra.
La troiona si irrigidì, mi serrò il viso tra le cosce, emise un lamento sordo e venne, allora le bloccai la testa sul mio ventre e mi lasciai andare, dal mio cazzo partirono quattro cinque fiotti di densa sborra che raggiunsero le sue tonsille riempendole completamente la bocca.

“Adesso bevilo tutto, fai vedere a Ludovico quanto ti piace la calda crema del cazzo, fa gli vedere che sei una puttana completa”.
Bevve tutto e poi sollevò la testa, mi guardò, “va bene così, sono una puttana completa?, che ne dici Ludovico?”.
“Tu non sei una puttana, sei LA PUTTANA, tu sei LA ZOCCOLA, la MIGNOTTA, la PROSTITUTA, la DEPRAVATA, ma sei talmente solare che capisco perché tuo marito ti perdona tutto, e poi il piacere che gli fai provare è immenso, sei bravissima in tutto, da come ti muovi a cosa fai a come parli, tu parli come una puttana da strada e la cosa eccita tantissimo perché l’uomo si sente libero di esprimersi, mai nella mia vita avrei pensato che alla presenza del
marito avessi potuto dare della puttana ad una donna, ma tu me lo hai tirato dall’animo, e te lo ripeto sei LA PUTTANA, la più rottinculo, la più grande bocchinara che abbia conosciuto e tra poco quando anche io ti riempirò la bocca di sperma prima di ingoiarlo voglio baciarti infilandoti in bocca la mia lingua”.

“Sei un vero porcone”, commentò la mia signora, “adesso andiamo a fare una doccia, fate presto a ricaricare le batterie perché io sono pronta a ricominciare, anzi non vedo l’ora”.
Andammo a fare la doccia tutti insieme, sotto l’acqua scrosciante palpeggiammo i seni ed il culo di mia moglie e strusciammo i nostri cazzi sul suo corpo rimettendoci subito in tiro.
Ci asciugammo e ritornammo nel salone, “dai Gioia preparaci un buon caffè, la notte è lunga e dobbiamo essere svegli”, le dissi, “mi pare giusto” e splendidamente nuda si avviò verso la cucina.

“Scusa se te lo chiedo, se vuoi puoi non rispondermi, ma tu e tua moglie vi amate veramente tanto come dimostrate?”.
“Certo, perché me lo chiedi?”.
“Ma questa per te è una vera fortuna, avere per moglie una donna che, alla presenza del marito, si fa strusciare il cazzo sulle chiappe in un autobus da uno sconosciuto e la sera stessa si fa da questi sfondare il culo e non è ancora sazia, ma ti ama, una tale donna è il massimo che un uomo possa desiderare di sposare”.

“Si lo so sono molto fortunato, riusciamo a fare certe cose senza intaccare minimamente il nostro rapporto affettivo, anzi rinsaldandolo con la complicità, adesso raggiungila in cucina”, e gli dissi cosa preferiva farsi fare mia moglie.
Lasciai trascorrere pochi minuti e poi li raggiunsi.
Vidi, come avevo consigliato di fare all’amico, mia moglie stesa sul tavolo con la testa rovesciata all’indietro e lui, in piedi, che letteralmente la chiavava in bocca, mi si drizzò immediatamente.

“Hai visto che le piace?, ma io lo so che la troiona vuole ancora di più”, dissi.
Le sollevai le gambe e le feci scivolare nella fica la mia dura mazza fino alle palle e cominciai a fotterla come un indemoniato,
ero pazzo di libidine, fissavo la nerchia di Ludovico, anche lui infoiato come una bestia, entrare ed uscire dalla bocca spalancata di Gioia che sentivo fremere sotto il doppio pompaggio emettendo suoni indistinti.

Mi ritornò alla mente la visione di poco prima, il palo dell’amico nel culo di mia moglie, le sfilai il cazzo dalla fica, la feci girare pancia in giù, ingiunsi all’amico di continuare a chiavarla in bocca, le aprii le chiappe e le sprofondai la varra nel culo.
La mia adorabile zoccolona emise un urlo di dolore che si trasformò subito in un mugolio di piacere, si sfilò il cazzo dell’amico dalla bocca, “dai sfondami, sborrami nel culo, riempimi tutta, e pure tu dai, sborrami in bocca.

” e ringoiò l’enorme cappella di Ludovico.
Non resistetti a lungo, la strinsi la natiche e le riempii il culo di una quantità enorme di sborra.
Ludovico alla vista della mia goduta le bloccò la testa e le riempì la bocca di calda sborra che colò dalle labbra della troia e gocciolò sul pavimento.
Bevemmo il caffè che Gioia aveva preparato, peccato che si fosse raffreddato.

Ci riposammo un pò e poi decidemmo di continuare a letto, dove io cominciai a leccarle i seni mentre l’amico si dedicò alla fica, mia moglie gradiva parecchio, si contorceva e mugolava, i nostri cazzi erano tornati duri.

Ad un certo punto Ludovico abbandonò la fica ed andò a baciarla, poi le divaricò le cosce e la penetrò dolcemente.
“Vedo che sai scopare anche con dolcezza, è bellissimo. ” disse estasiata la mia dolce metà.
“Sei bellissima, ti scoperei per ore”.
“Fallo, mi piace da morire” disse senza ritegno la mia troiona.
L’amico, continuando a baciarla, la possedeva con colpi lenti ma profondi, “che bello, che bello, che bello” ripeteva Gioia con gli occhi socchiusi, stava godendosi appieno la scopata.

Poi stese la mano afferrando la mia e la strinse forte, fa sempre così quando rendendosi conto di fare delle cose da puttana vuole il mio avallo.
“Amore mio scopatelo, vedo che ti piace, e fatti sborrare nella fica, lo so che è quello che desideri, lo sai io impazzisco quando ti vedo felice” le sussurrai in un orecchio.
Aprì gli occhi e nei suoi occhioni lessi il suo ringraziamento.
Lei gli strinse le gambe dietro la schiena per non perdersi un centimetro del suo cazzo.

Ludovico continuava a chiavarla, rimasi in disparte per non rompere l’incantesimo.
Dopo un tempo lunghissimo l’amico accelerò i colpi, stava per godere.
“Dai Gioia, diglielo”.
“Godimi nella fica, voglio sentire il tuo fiotto caldo”.
A queste parole Ludovico affondò il cazzo fino alle palle, si fermò e le scaricò in corpo tutta la sua sborra.
“E’ bellissimo, vengo, vengooooo” urlò Gioia.
L’avevo vista godere come poche altre volte, l’amico le piaceva tantissimo, adesso era lei a baciarlo in bocca, e gli sussurrò: “tesoro mi hai fatta impazzire, sei la fine del mondo”.

“Anche tu Gioia mia, se non fossi già sposata ti sposerei io, Alberto sei fortunatissimo, hai una moglie bellissima che è anche una grandissima puttanona, cosa si può desiderare di più da una moglie”.
Gli risposi di essere pienamente d’accordo.
Facemmo la doccia e ci salutammo.

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