ASIA…….STUPRATA e CONTENTA

Questa storia risale a un po' di anni fa, quando ero adolescente.
Avevo appena compiuto 18 anni ed ero il classico ragazzino efebico, biondo capelli lunghi un fisichetto snello e liscio e un culetto sodo sodo e invitante.
Era halloween ed insieme ai miei amici avevamo organizzato una festa in maschera.
Io volevo mascherarmi da alieno, e nei giorni precedenti avevo acquistato tutto il necessario, ossia una calzamaglia verde, una maglia a maniche lunghe attillati sisma dello stesso colore e i trucchi giocattolo per farmi la faccia verde.

Il mio amico Marco ed io dovevamo prepararci insieme cosi verso le 21 , dopo aver cenato, lo raggiunsi a casa sua.
Purtroppo una volta arrivata mi resi conto di aver lasciato la busta con tutto il necessario per mascherarmi in un bar dove mi ero fermata per bere una fanta e andare in bagno.
Era troppo tardi per andare a riprenderla in quanto il bar stava chiudendo e cosi sconsolata pensai che non avrei potuto mascherarmi.

Il mio amico Marco peró, istigato dalla sorella, mi disse che potavamo rimediare vestendomi da donna.
Non la trovavo certo una maschera originale ma in mancanza di meglio accettai.
Mi presero una minigonna in pelle, delle autoreggenti della madre, un top rosso fuoco, scarpe con tacco altissimo, mi diedero anche un tanga nero molto audace e un reggiseno di pizzo, assicurandomi che senza la mia maschera sarebbe stata incompleta.
“wow” disse Marco alla fine dell'opera “sembri proprio una fighetta, se ti guardo un altro po' mi viene duro!”
Ridemmo di gusto e ci avviammo.

Io guidavo il motorino e Marco, come sempre, era dietro, ma questa volta sembrava comportarsi in modo diverso.
Mi stava appiccicato e sentivo il suo bacino muoversi a contatto con il mio.
Arrivati alla festa notai che tutti gli altri amici mi trattavano in maniera diversa dal solito.
Ovviamente facevano battute su quanto fossi figa, mi davano pacche sul culo, e simulavano amplessi, ma al dila dell'atmosfera scherzosa sembravano tesi e a disagio.

Non ci feci caso e mi godetti la festa, ci divertimmo come sempre e alzai un po' il gomito, ( in realtà bevvi un paio di birre ma all'epoca bastavano per farmi essere un po' fuori), e verso le 2 andai a casa.
A meta strada pero il mio motorino inizio a fare strani rumori e, poco dopo, si spense e non volle piu saperne di riaccendersi.
Disperata, dopo vari tentativi, mi decisi a cercare un notturno e mi misi alla fermata a aspettare, ma ero lontano da casa e non sapevo bene dove quegli autobus portassero.

Fortunatamente mentre ero li a aspettare da sola dei ragazzi su una golf, evidentemente impietositi, si fermarono.
Erano in 5, tra i 20 e i 25 anni, chiaramente su di giri per l'alcool e molto simpatici.
All'inizio pensavano fossi una ragazzina, ma io gli spiegai che ero mascherata per la festa e ero rimasto a piedi e loro si offrirono di darmi un passaggio.
Ringraziai il cielo per l'insperata fortuna e entrai nell'auto.

La macchina era piena cosi dovetti sedermi ingrembo a uno di loro.
La cosa strana é che ognuno di loro voleva offrirsi per tenermi in braccio, pensai che dovevano essere proprio bravi ragazzi e mi sedetti sopra Mauro, che aveva 23 anni ed era piuttosto muscoloso quindi, pensavo, i miei 53 kg non gli avrebbero dato fastidio.
Nel sedermi la mini si alzo lasciando scoperte meta chiappette che erano quindi in contatto con i suoi jeans sotto i quali mi sembrava di sentire qualcosa di duro.

Mentre andavamo Antonio, quello che guidava e sembrava essere il capo mi chiese se mi andasse di salire un attimo a casa di Roberto, che era il terzo ragazzo di 25 anni, come lo stesso guidatore, visto che dopo avremmo dovuto riaccompagnare gli altri e ne avremmo potuto approfittare per bere qualcosa.
Io provai a dire che era un po' tardi e i miei non volevano che tornassi dopo le tre, ma anche Luca e Alessandro, gli ultimi due ragazzi di 20 e 21 anni insistettero e io, un po'perché gli ero gratoùa, un po' per timidezza e un po' perché i ragazzi piu grandi, specie quelli coatti e molto maschili come loro, mi mettevano in soggezione accettai.

Arrivati parcheggiammo la macchina e salimmo.
A casa non c'era nessuno perché i genitori di Roberto erano fuori Roma.
Loro si buttarono subito sui divani, mettendosi comodi, e il padrone di casa disse che aveva dell'erba e potevamo farci qualche canna.
Io che me ne stavo seduta composta e imbarazzata su una sedia non avevo mai fumato erba e cosi dissi che avrei preferito di no, ma loro prepararono la canna e iniziarono a fumare, quando la canna passo ad Antonio mi disse “dai vieni a fare un tiro…almeno uno…come hai detto che ti chiami?” Asia risposi io a voce bassa, “dai Asia -riprese lui- solo un tiro per farmi contento!” “ok” dissi io rassegnata e mi alzai, camminando insicura sui tacchi, e un po' brilla, feci per prendere la canna ma lui mi disse “no, aspetta, siediti su di me come eri seduta su Mauro in macchina, la canna te la metto io in bocca” a queste parole gli altri scoppiarono e ridere, io non capivo ma obbedii perché nel suo tono c'era qualcosa di aggressivo che mi spaventava e che non accettava repliche.

Mi sedetti e lui mi porto la canna alla bocca, mentre mi teneva una mano su una coscia giocando con le autoreggenti. “ora succhia” mi disse mettendomi in bocca il filtro e di nuovo tutti scoppiarono a ridere.
Aspirai e iniziai a tossire, lui me la riporre e disse “dai Asia succhia che lo so che ti piace” suscitando di nuovo l'ilarità dei compagni.
A me girava la testa ed ero confusa ma capivo che quei ragazzi, che mi sembravano cosi generosi, volevano prendermi in giro, cosi dopo l'ultimo tiro feci per alzarmi dicendo che era tardi e dovevo tornare a casa ma Mauro mi trattenne “dove vuoi andare bambolina?
Che c'é io e i miei amici non ti siamo simpatici?” chiese con un ghigno che mi fece molta paura, “si certo” dissi io “solo che non posso fare tardi”…”bene” rispose antonio, che fino ad allora era stato zitto e aveva riso alle battute dell'amico, “Mauro non rompere il cazzo, non vedi che ha fretta?” “tra poco ti portiamo a casa” disse con tono piu dolce, ma prima voglio che tu faccia una cosa per me…”cosa?” chiesi io, “mettiamo un po' di musica e tu balli per noi, ma devi ballare in modo sexy, come le troietta della tv, se sarai molto brava ti portiamo subito a casa.

Accettai. ” misero la musica e io iniziai a ballare impacciata… “forza bella facci vedere” “dai troietta dacci dentro” mi incitavano ridendo e toccandosi vistosamente i pacchi.
Io avevo vergogna e paura, ma dentro di me cresceva anche una strana emozione, tra l'alcool, la musica e il fumo iniziai a non capire piu nulla e a dimenarmi come una troietta, ancheggiando e muovendo il culetto.
I due piu giovani tirarono fuori i cellulari e iniziarono a filmarmi e Roberto disse ?ra avvicinati a ognuno e fa un balletto privato per noi” io ormai senza volontà obbedii.

Mi avvicinavo a pochi centimetri da ognuno di loro e ballavo in maniera provocante, ricevendo pacche sul culo, tastate sulle cosce e qualche sonora sculacciata. Come ero arrivato a quel punto senza nemmeno accorgermene?
Quando fu il turno di Mauro mi sollevo' completamente la mini lasciando il mio culetto coperto solo dal minuscolo perizoma, morivo dalla vergogna e mi fermai, Ia risposta mi arrivó uno schiaffo e un ordine chiaro “balla cagna rotta in culo!” …mi stavano per scendere le lacrime ma obbedii…mentre ballavo gli altri mi si fecero intorno, li avevo tutti e 5 addosso mentre i due piu giovani continuavano a fare foto e video, puntandomi i telefonini dritti in faccia o facendo primi piani del culo.

Poi Mauro se lo tiro fuori e mi disse “fammi vedere come succhi i cazzi puttana” io mi riebbi per qualche istante e dissi ” no non voglio” ma da dietro Antonio mi spinse facendomi cadere in ginocchio e mentre gli altri mi tenevano la testa Mauro mi appoggio il cazzo sulle labbra che tenevo chiuse “quante storie fa sta troia” disse Roberto e con due dita mi tappo il naso, costringendomi ad aprire la bocca per respirare e in quel momento Mauro me lo mise tutto dentro.

Aveva un cazzo enorme, non ne avevo mai visti cosi,. Inizio a fare su e giù mentre tutti ridevano e se lo tiravano fuori “ti piace il cazzo eh bocchinara?” mi dicevano, “stasera ti facciamo una bella festa” e giù a ridere, io mi sentivo completamente succube e in qualche modo anche eccitato. Ad uno ad uno lo dovetti prendere in bocca a tutti, poi si spogliarono completamente e mi portarono in camera da letto, mi tolsero gonna e top lasciandomi in intimo calze e tacchi, mi costrinsero a assumere pose da Troia mentre mi fotografavano, a pecora con il tanga spostato a mostrare il buchino, con un dito in bocca e, ovviamente, con un cazzo in bocca e gli altri in faccia.

Mi trattavano da vera cagna.
Poi senti la cappella di Mauro sul mio buchino, ” no ti prego no, dissi alzandomi e tentando di scappare, ma loro mi rimisero sul letto, “sta calma” disse Antonio, non te lo infilo, te lo appoggia solo sul buchino ma devi fare la brava ok?” va bene dissi io sconsolata. “ragazzi primo piano del culo” disse agli altri ridacchiando e tutti si posizionarono dietro di me a parte lui che me lo teneva in bocca.

“faccio la brava giura che me lo appoggi solo? ” dissi girandomi verso Mauro con aria implorante, “certo lo giuro” disse lui con un sorriso sadico, e sentii la sua capellona sul mio buchetto mentre gli altri mi tenevano i fianchi e Antonio, con le mani sulle mie spalle mi infilava il suo cazzone in gola fottendomi la bocca… “uno..due…tre…” dissero in coro e al tre Mauro diede un affondo improvviso e fortissimo, infilandomi tutto il cazzo nel buchino stretto e inviolato in un colpo solo, senza preavviso e senza lubrificarlo.

Il dolore fu lancinante.
All'inizio mi manco il respiro poi iniziai a piangere e a implorare. “a regà un altro culo devastato, semo dei grandi” dissero ridendo, io mi sentivo il buchino in fiamme mentre il porco stantuffava a piu non posso.
Dopo un po' inizio a aumentare il ritmo mentre mi urlava “tieni troia bastarda! Ti sfascio il culo!” mentre gli altri mi sbattevano i loro cazzi in bocca, poco dopo lo senti urlare “siiii ti riempio di sborra!” e senti i suoi schizzi caldi dentro il culo.

Quando lo tolse mi sentivo completamente aperta, gli altri osservavano la sua opera devastatrice sul mio culetto ormai spanato che colava sborra, ma poco dopo un altro prese il suo posto, e poi un altro, tutti me lo sbattevano in bocca e nel culetto e mi riempivano della loro sborra tutti i buchi insultandomi, umiliandomi e filmandomi e quando anche l'ultimo aveva goduto nel mio culetto pensai che il supplizio fosse finito ma mi sbagliavo.

Mi misero un guinzaglio e mi portarono in giro per casa costringendomi a abbaiare e scodinzolare, mentre camminavo mi sculacciavano e tiravano i capezzoli, poi si misero sui divani e mi costrinsero a andare a quattro zampe da ognuno di loro e leccargli i piedi, ovviamente filmando il tutto.
Questo trattamento li eccitó molto perché in ben che non si dica i loro cazzi tornarono durissimi.
Allora mi portarono in bagno e mi fecero mettere nella vasca.

Roberto scomparve qualche momento mentre io ero di nuovo costretta a prenderlo in bocca ai suoi amici, quando, mi girarono a pecora e mentre gli altri mi tenevano ferma e mi tappavano la bocca con le mani uno mi punto un cazzo mostruoso sul buchino gia sfondato e spingendo a piu non posso ne fece entrare la punta, poi un pezzo, poi un altro ancora fino in fondo.
Una volta fottuto il mio culetto mi girarono e mi fecero sedere nella vasca e mi dissero di aprire la bocca e che mi avrebbero sborato tutti e non dovevo ingoiare ma tenerla dentro.

Iniziarono a segarsi tutti a pochi centimetri dal mio vistino distrutto e in breve vennero tutti, a pochi secondo di distanza, nella mia bocca.
Dovetti tenerla aperta cosi, piena fino all'inverosimile, mentre loro mi filmavano e poi mi ordinarono di mandare giù.
Lo feci e per ultima umiliazione mi obbligarono a riaprirla e tutti iniziarono a pisciarmi in bocca e addosso.
Questo ti meriti Cagna.
Poi mi dissero di lavarsi e rivestirmi, ma anziché accompagnarmi a casa mi misero senza complimenti fuori dalla porta dicendomi di prendere un taxi e pagarlo con il mio culo sfondato da troia, ridendo.

Io umiliata. ma con una strana sensazione di eccitazione addosso mi avviai a piedi verso casa…. stanchissima e con il cazzo duro che sbucava dalla minigonna mi fermai in una cabina del telefono per masturbarmi pensando a quei cazzi che mi resero definitivamente Asia donna e puttana.

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